“Sara’resistenza”per i ‘vip’ italici. Si attendono barricate armate, tra una canzone ed un tweet

“E’ iniziata la Resistenza”, twitta la giovane cantante Francesca Michielin e subito si accoda il sempre attivo Damiano dei Maneskin: “Today is a sad day for my country” ha scritto il frontman del gruppo italiano all’indomani delle elezioni, e lo ha fatto dall’America, dove si trova assieme alla sua band per il loro tour mondiale.

I Maneskin

Prima di loro la cantante Elodie, dall’Italia pero’, che tra un grido di lotta politica come “amo il mio corpo e mi piace mostrarlo” ed una felice hit estiva, sgrida la leader del momento: “a me la Meloni non piace e’ troppo aggressiva. C e’ modo e modo di dire le cose”

Ed e’ possibile che Damiano e co. non rientrino proprio dall’altra parte dell’oceano: l’esilio potrebbe dunque essere, per i molti, l’unica via di fuga, come già preannunciato mesi fa da Francesca Pascale e Paola Turci mentre si godevano allegramente i soldi di Berlusconi durante la loro luna di miele, o dalla ‘Ferillona nazionale’ con vari commenti in questi ‘tristi’ giorni post voto.

Per il fotografo Oliviero Toscani, poi, l’Italia è addirittura un paese di deficienti che non sanno votare: sarebbe bene far qualcosa per limitare il suffragio universale in effetti, magari preceduto da una bella campagna informativo-pubblicitaria in stile ‘Benetton’

Oliviero Toscani

Nell’alta analisi politica del sempre influente ‘vipstate’ italiano interviene anche, dura ma sincerissima, tal Giulia Torelli, di professione influencer, che attribuisce agli anziani il successo di Fratelli d’Italia , – nonostante i dati la smentiscano ma vabbe’, non chiediamo troppo – esprimendosi sul suo profilo Tik Tok in questo modo: “Lo hanno già esercitato nella loro lunga, lunghissima vita: basta, basta votare. Non sanno niente, non hanno idea. Quello che sanno, lo vedono al tg. Non sanno nemmeno loro cosa stanno facendo e poi succedono queste cose. I vecchi non devono fare niente, tantomeno votare. In casa devono stare, fermi, completamente immobili”.

Le immancabili quanto forti preoccupazioni sono state espresse anche dalle migliaia di comunità LGBT sparse per la penisola: in effetti c’e’ il forte rischio che i media italici, da oggi in poi, non siano piu’ inondati di giornalisti, opinionisti, influencer – e chi piu’ ne ha piu’ ne metta – dichiaratamente gay o gender o liquidi o vattelapesca, come successo negli ultimi 20 anni almeno.

Con spasmodica attesa si spera nel primo ‘incidente diplomatico’ post elezioni : magari un camionista che su una qualsiasi tangenziale italiana apostrofa un giovane ‘delicato’ quanto distratto, al grido: ” La Meloni vi castighera !”, e giu’ prime pagine dei giornaloni, sempre quelli, col titolo “Allarme omofobia in Italia !”

Elodie

Insomma, piu’ che “la Resistenza”, e’ iniziata la guerra fredda contro quei ‘fascistissimi’ che hanno votato Fratelli d’ Italia e la ‘Kapo’ Meloni’: imperdonabili anime ignoranti e perdute che dovrebbero soccombere al piu’ presto e nel silenzio della loro casa.

In tutto questo preoccupante (s)fascismo nessuno a chieder conto della vera e propria debacle della sinistra italiana, dei suoi valori calpestati da tempo immemore sull’altare dei mercati, dello spread, del Job act, del mondo del lavoro preso a sberle tra sindacati e partiti piu’ o meno democratici. Non sia mai un’analisi in casa propria che vada oltre al “merde di regime” gridato ai vicini , come ha fatto Renato Zero fronte telecamere

E’ piu’ facile prendersela col ‘nemico’, certo, a colpi di isteriche grida rigorosamente twittate – che fa’ sempre establishment – come “fascista, troglodita, omofobo!” che guardarsi allo specchio e fare un’analisi seria su quello che e’ accaduto (per vita e opere di leader ‘rossi’ sempre piu’ eterodiretti) agli ideali ed ai principi della sinistra negli ultimi decenni

Enrico Letta

Nel frattempo il centro-destra, sovranista ma allo stesso tempo europeista, atlantista ma anche filorusso, compagine a dir poco variegata e del ‘tutti dentro’ (anche i soliti ‘impresentabili’ che non mollano mai) ha ringraziato e ringrazia perche’ in Italia, si sa’, basta sedersi sul lato del fiume e aspettare i venti della disperazione sociale (o l’invio delle bollette del gas..) per ottenere una chance governativa (che poi governa Bruxelles con tanto di agende per ogni stagione) con buona pace di rocker e influencer, nani e ballerine, attrici e giornalisti

Cosi’ e’ da tempo, se vi pare

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