Russia: Tentativo di colpo di Stato della Wagner. Putin: “Una pugnalata alle spalle” [VIDEO]
I media occidentali parlano apertamente di un tentativo di colpo di stato, in Russia, da parte del capo del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin, ma chiaramente siamo di fronte ad un semplice, anche se molto grave ed imbarazzante per Mosca, ammutinamento militare con evidenti strascichi politici.
Un gruppo di soldati della compagnia Wagner con a capo il noto leader Prigozhin, infatti, e’ entrato ieri nel palazzo del ministero della difesa e all’aeroporto militare di Rostov sul Don.
Prigozhin ha accusato l’esercito regolare russo di aver sferrato un “attacco missilistico” contro un campo militare della Wagner, e che l’attacco era stato “sferrato dalle retrovie, cioè dalle forze del Ministero della Difesa russo”, ragion per cui ha compiuto l’azione contro Mosca
Le reazioni da parte di Mosca non si sono fatte attendere. Il generale dell’esercito Sergey Surovikin ha invitato le truppe Wagner a tornare immediatamente alle loro basi ed a mantenere le posizioni mentre il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato ai giornalisti che il Presidente Putin è stato “informato di tutti gli eventi intorno a Prigozhin” e che “si stanno prendendo le misure necessarie”.
Da tempo il leader dei mercenari della Wagner era entrato in rotta di collisione con i vertici militari russi e con lo stesso Putin.
Il presidente della Federazione russa, in serata, ha poi parlato alla nazione in un video. Queste le sue parole di fuoco contro il leader della formazione Wagner, con un richiamo forte all’unita’ di intenti:
“Mi rivolgo ai cittadini della Russia, al personale delle Forze Armate, delle forze dell’ordine e dei servizi speciali, ai soldati e ai comandanti che stanno combattendo ai loro posti di combattimento, respingendo gli attacchi del nemico e facendolo in modo eroico – lo so, ho parlato di nuovo stasera con i comandanti di tutte le direzioni. Mi rivolgo anche a coloro che sono stati attirati in questa impresa criminale e spinti sulla strada del crimine più grave – l’ammutinamento armato – attraverso l’inganno o le minacce.
La Russia oggi sta combattendo una battaglia in salita per il suo futuro, respingendo l’aggressione dei neonazisti e dei loro padroni. Praticamente l’intera macchina militare, economica e informativa dell’Occidente è diretta contro di noi. Stiamo combattendo per la vita e la sicurezza del nostro popolo, per la nostra sovranità e indipendenza. Per il diritto di essere e rimanere la Russia, uno Stato con una storia millenaria.
Questa battaglia, in cui si decide il destino del nostro popolo, richiede l’unità di tutte le forze, l’unità, il consolidamento e la responsabilità. Quando tutto ciò che ci indebolisce, qualsiasi tipo di discordia, che i nostri nemici esterni possono usare e usano per minarci dall’interno, deve essere messo da parte.
Perciò le azioni che dividono la nostra unità sono, in sostanza, un’apostasia dal nostro popolo, dai nostri compagni d’arme che ora combattono in prima linea. È una pugnalata alle spalle del nostro Paese e del nostro popolo.
Questo è esattamente il colpo inferto alla Russia nel 1917, quando il Paese ha combattuto la Prima guerra mondiale. Ma la vittoria le fu rubata. Intrighi, battibecchi, politiche alle spalle dell’esercito e del popolo hanno provocato lo shock più grande, la distruzione dell’esercito e la disintegrazione dello Stato, la perdita di vasti territori. Il risultato fu la tragedia della guerra civile.
I russi uccisero i russi, i fratelli uccisero i loro fratelli e gli interessi lucrosi furono raccolti da ogni tipo di avventuriero politico e da forze straniere che divisero il Paese e lo fecero a pezzi.
Non permetteremo che questo accada di nuovo. Proteggeremo il nostro popolo e il nostro Stato da ogni minaccia. Compreso il tradimento interno.
E quello che abbiamo affrontato è proprio il tradimento. Ambizioni eccessive e interessi acquisiti hanno portato al tradimento. Tradimento del loro Paese, del loro popolo e della causa per cui i combattenti e i comandanti di Wagner hanno combattuto e sono morti insieme alle nostre altre unità.
Gli eroi che hanno liberato Soledar e Artemovsk, città e villaggi del Donbass, hanno combattuto e dato la vita per la Novorossija, per l’unità del mondo russo. Il loro nome e la loro gloria sono stati traditi anche da coloro che stanno cercando di organizzare la ribellione, spingendo il Paese verso l’anarchia e il fratricidio. Alla sconfitta, in definitiva, e alla capitolazione.
Ripeto, qualsiasi tumulto interno è una minaccia mortale per il nostro Stato, per noi come nazione. È un colpo alla Russia, al nostro popolo. E le nostre azioni per difendere la Patria da tale minaccia saranno dure.
Tutti coloro che hanno deliberatamente scelto la via del tradimento, che hanno preparato un’insurrezione armata, che hanno scelto la via del ricatto e dei metodi terroristici, subiranno una punizione inevitabile, saranno chiamati a rispondere sia davanti alla legge che davanti al nostro popolo.
L’intera faccenda è un coltello nella schiena e una vera e propria ribellione militare! Ho ripetutamente avvertito che la guerra non è il momento di dare voce alle lamentele personali e di risolvere le controversie nelle nostre retrovie. Il fronte interno deve essere sempre calmo e sicuro. Quello che sta accadendo non è un ultimatum al Ministero della Difesa. È una sfida allo Stato, e contro questa sfida è necessario stringersi e unirsi ancor di piu'”
Intanto i soldati dell’esercito del Ministero della Difesa e del Servizio di Guardia Federale della Repubblica Cecena sono già in viaggio verso le zone di tensione.
“Faremo tutto ciò che è in nostro potere per preservare l’unità della Russia e per proteggere la sua statualità! L’insurrezione deve essere stroncata e se per farlo è necessario adottare misure dure, siamo pronti” a poi concluso Vladimir Putin.
I risvolti militari e politici di questa “insurrezione militare” da parte del gruppo Wagner potrebbero essere fatali per Putin e nelle prossime ore si attendono importanti sviluppi in tal senso.
Una cosa appare comunque ormai certa: Putin dovra’ proseguire la guerra in Ucraina senza il fondamentale apporto delle truppe specializzate di Prighozin, potendo contare solo sulla fedelta’ dell’esercito regolare e dei ceceni
Puoi unirti alla libera informazione da qui:
