“Rimaniamo nel governo”: Conte cala le carte e svela il bluff del M5S
«Nel M5S c’è un serio disagio per gli attacchi pregiudiziali nei nostri confronti. Restiamo al governo, ma serve un segno di discontinuità», ha dichiarato Giuseppe Conte al termine dell’incontro con il presidente del Consiglio Mario Draghi a Palazzo Chigi
Scongiurato quindi il rischio di una crisi, almeno per questo momento storico, vista anche la successiva precisazione del leader pentastellato: «il futuro della nostra collaborazione è nelle risposte che otteremo in tempi ragionevoli».

Richieste di impegni concreti che il capo politico del M5S ha consegnato al presidente del consiglio Draghi durante l’incontro e che hanno ad oggetto la permanenza a tempo indeterminato del reddito di cittadinanza, il salario minimo, lo stop a nuovi armamenti per il conflitto in Ucraina ed un maggior coinvolgimento sulla destinazione dei fondi europei del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Conte ha presentato poi una lettera, discussa dal Consiglio nazionale del M5S. con molti dei temi sollevati che si identificano in una linea di continuità con l’azione governativa.
Insomma “tanto rumore per nulla” per il decimato Movimento di Giuseppe Conte che conferma l’appoggio al governo, senza pero’ ottenere nulla di concreto e spendibile da mostrare agli italiani e soprattutto al proprio elettorato
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