Rider salva una ragazza ma viene sfreggiato. L’ Inail che fa’?

Lo scorso 17 aprile il 22enne Michele Dal Forno stava consegnando le pizze , il suo lavoro del momento, nella zona dell’ Arena , centro di Verona.

Ad un certo punto vedeva una ragazza minorenne visibilmente scossa: «C’ erano due ragazzi con lei ma sembrava spaventata e mi sono avvicinato per vedere se stesse bene» raccontera’ in seguito.

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A quel punto uno dei due balordi, un minorenne albanese, lo colpiva con un coltello in pieno volto: «La lama mi ha tagliato la guancia, dal naso fin quasi all’orecchio e poi si sono entrambi dileguati».

Uno sfregio pesante, col quale dovrà fare i conti per il resto della vita, anche se gli interventi ai quali si è sottoposto hanno cancellato quasi del tutto i segni .

Il brutale episodio innescò subito una catena di solidarietà con raccolte fondi per finanziare le cure del giovane rider.

Ora giunge la bella notizia che l’Inail , per una volta, ha avuto un gran cuore, indennizzando ‘l’ eroe per caso’ con 30mila euro.

Michele Dal Forno

Non e’ un atto dovuto perche’ anche se il rider stava lavorando – interrompendo le sue mansioni andando ad aiutare una persona – per la legge non poteva essere risarcito

La condotta , se pur virtuosa, non rientrava quindi tra le sue responsabilita’ e si parla , infatti, di «infortunio da rischio elettivo» , una fattispecie legale mai coperta dall’Istituto pubblico.

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“Ad esempio, non è stato possibile riconoscere l’infortunio a un ferroviere che si era storto una caviglia attraversando i binari senza usare il sottopasso» spiega Stefania Marconi, direttrice dell’Inail di Verona, che sul caso del rider aveva inizialmente chiesto informazioni alla sede centrale.

L’ente, a quel punto, rispondeva con il cuore piu’ che con la legge : «Il signor Dal Forno si è trovato nel luogo ove era sorto l’obbligo di soccorso di un terzo che appariva in condizioni di pericolo imminente e quindi l’infortunio deve ritenersi conseguenza diretta e immediata di una situazione rivolta all’adempimento di un dovere morale, qual è quello di prestare soccorso».

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«Nonostante quella cicatrice non se la sia procurata svolgendo le mansioni di rider – spiega la direttrice – Dal Forno ha tenuto fede a un obbligo morale superiore. Trovo sia stata la decisione giusta: è bello sapere che la solidarietà è un valore talmente importante da essere “protetto” anche da leggi e regolamenti del nostro Paese».

Un finale a lieto fine , quindi , per un ragazzo d’ oro che meritava una giustizia piu’ morale che legale

Francesco Neri

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