Processo Regeni: Per il Gup di Roma l’Egitto copre gli assassini del ricercatore
Processo Regeni, ci risiamo. Il gup di Roma pero’ va giu’ duro sulle coperture agli assassini da parte delle istituzioni egiziane ed invia gli atti del processo alla Corte Costituzionale italiana
Il giudice Roberto Ranazzi ha infatti parlato di una totale mancanza di collaborazione nel processo Regeni da parte delle autorità egiziane e di una scelta sciente “autoritaria” e “antidemocratica” del Cairo nel non voler fornire le informazioni necessarie per completare le notifiche ai quattro agenti dei servizi egiziani imputati.
Tale atteggiamento crea una “inammissibile ’zona franca’ di impunità”, ha detto il Gup del Tribunale Penale di Roma.
Ora la Consulta dovrà decidere sulla questione di costituzionalità legata all’articolo 420 bis del codice di procedura penale, nella parte in cui prevede che l’assenza di conoscenza del processo da parte di un imputato, derivi dalla mancata cooperazione di uno Stato estero.
Con questi atti del Gup le probabilità che si possa arrivare ad un processo in contumacia in Italia ora aumentano, come aumenta la possibilita’ di condanna per gli imputati, tutti appartenenti ai servizi di intelligence egiziana, anche se difficilmente verra’ eseguita
Francesco Neri
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