Napoli 10 e lode! Il Milan inciampa, la Juve vince alla sua maniera: giornata ricca di sorprese
Giornata ricca di sorprese, veleni e polemiche questa 14a
Pur soffrendo più del solito il Napoli coglie il decimo successo di fila contro un ottimo Empoli, sbloccando il risultato solo a metà della ripresa grazie a un rigore procurato con tempismo e furbizia dal solito Osimhen. Risolutivi i cambi, con Lozano che sblocca il risultato e poi completa l’opera servendo un cioccolatino a Zielinsky, che chiude l’azione con una splendida volee.
Sui partenopei abbiano ormai speso tutti gli aggettivi presenti nel dizionario, e ogni giornata sembra confermarne l’attuale superiorità.
Il Milan incappa in un’altra serata storta. Privo di diversi titolari, si è arenato nelle sabbie mobili della difesa cremonese, probabilmente sottovalutando l’avversario.

Un ottimo Carnesecchi ha rifinito l’opera. Gli uomini di Alvini non hanno ancora vinto in questo campionato, ma dimostrano di poter lottare per salvarsi. I rossoneri scivolano a -8 dal Napoli, raggiunti al secondo posto dalla Lazio.
Dopo il derby perso, la Roma fatica anche a Sassuolo e non va oltre il pari. Al magnifico colpo di testa di Abraham, unica nota lieta della serata (vorremmo vederlo più spesso con questa rabbiosa determinazione) risponde un’altrettanto splendida combinazione Lauriente’ – Pinamonti, dopo che Traore aveva fallito il gol del vantaggio per gli emiliani da comodissima posizione.

Ma le maggiori emozioni sono arrivate nel dopo partita, con le parole di Mourinho, che, dopo aver parlato di “ottima prestazione” dei suoi, ha puntato il dito contro un elemento della rosa che “con atteggiamento non professionale, ha tradito la squadra”.
Parole che ci sembrano francamente incommentabili anche perché il soggetto in questione (unanimemente riconosciuto in Karsdorp) è entrato solo nel finale di una gara che la Roma non ha meritato di vincere sotto nessun aspetto.
Il credito di cui gode il tecnico portoghese a Roma è illimitato, ma ci sembra che si inizi ad abusarne. La Lazio soffrendo piega il Monza replicando l’1-0 del derby e si proietta al secondo posto in classifica. Nell’ultima giornata del 2022 farà visita alla Juventus, in uno scontro che si annuncia ricco di significati.
Anche l’Inter si riscatta e, dopo essere andata in svantaggio, ne fa sei al Bologna: lo stesso risultato di un anno fa. Cade inaspettatamente l’Atalanta a Lecce, per la seconda sconfitta di fila dei bergamaschi, che in questo momento vedono ridimensionate le proprie ambizioni di classifica. Ancora un pari per l’Udinese a La Spezia, mentre il Torino batte la Sampdoria, che affonda in classifica. Vince la Juventus a Verona, con una vittoria di corto muso, di quelle che tanto piacciono al suo tecnico.
Il Verona non meritava la sconfitta, ha avuto occasioni per andare in vantaggio e per pareggiare, ma le maggiori recriminazioni sono rivolte ad arbitro e VAR, che nel giro di pochi minuti gli hanno negato due volte la possibilità di andare a battere dagli undici metri.

La prima in particolare ci ha lasciati sconcertati, con un pallone vagante in area letteralmente “parato” da Danilo con entrambe le braccia in estensione. Un pallone “inatteso” quanto si vuole, ma su cui il regolamento è chiarissimo: giocatore con le braccia in posizione non consona, che accetta la possibilità di intercettare il pallone e trarne un vantaggio, rigore indiscutibile.
Tutto lo stadio e tutto il mondo vedono, tranne Di Bello, che non fischia, e tranne il VAR Guida che non interviene. Passano pochi minuti, e un contrasto Bonucci-Verdi viene punito col rigore da Di Bello, che però, richiamato da Guida, ci ripensa e revoca la massima punizione. Il bianconero entra per primo sul pallone, ma in gioco pericoloso, insomma un episodio al limite su cui i margini di review sarebbero comunque discutibili.
È un episodio grave questo, che intacca ancora una volta la credibilità della nostra classe arbitrale, il cui livello, negli anni, sembra precipitare di pari passo a quello generale della Serie A
A cura di Diego De Mattia
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