“MALAGROTTA POTEVA SALVARSI”: LA DENUNCIA DEI VIGILI DEL FUOCO [VIDEO]

Dopo il rogo divampano anche le polemiche per gli interventi dei vigili del fuoco nel complesso di Malagrotta, in amministrazione controllata da qualche anno dopo i sequestri all’imprenditore Cerroni, il “Ras della monnezza”

Con un ritardo di un’ora dal maxi-rogo che mercoledì pomeriggio ha avvolto il Tmb 2 di Malagrotta, infatti, sono arrivati solo due mezzi e meno di 10 uomini: un intervento assolutamente inadeguato che ha consentito alle fiamme di propagarsi e costretto Roma Capitale ad attendere 48 ore per le rilevazioni dell’Arpa Lazio per capire la reale portata dell’impatto ambientale dell’incendio.

“Con una dotazione adeguata di uomini e mezzi – dice Costantino Saporito, sindacalista della sigla Usb – il rogo poteva essere controllato in tre ore e nell’arco di 10 poteva essere concluso. Invece stiamo ancora muovendo rifiuti che le braci continuano ad incendiare”.

L’incendio a Malagrotta (LocalTeam)

L’incendio, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico, il Noe, è divampato alle 17.20, quando gli operai hanno visto le prime fiamme. A quel punto tramite il 112 si da’ l’allarme e la prima squadra dei vigili del fuoco a partire per Malagrotta, alle 17.40, è la 8/a, che arriva sul posto alle 17.45 ma il mezzo è concepito per trasportare una piccola quantità di acqua ed ha solo cinque uomini a bordo.

Alle 17.51 parte la 7/a, un equipaggio simile al precedente e sempre insufficiente. Allo stesso orario, dalla caserma del Quadraro, parte la Ab12 con due uomini a bordo, ma almeno la macchina trasporta una grossa quantità d’acqua, ed arriva a Malagrotta alle 18.34, un’ora dopo il primo allarme, quando orma i rifiuti secchi, stipati nella vasca e nel capannone da 30mila metri quadrati, bruciano con fiamme altissime che avvolgono la struttura, facendo alzare una nube tossica sulla città. Gli operatori a quel punto cercano di moltiplicare gli sforzi per salvare dalle fiamme almeno il Tmb 1 ma il resto e’ pressoche’ irrecuperabile.

La nube tossica creata dall’incendio

I risultati delle rilevazioni dell’Arpa Lazio, attraverso la prima centralina installata a due chilometri e mezzo da Malagrotta, diranno il giorno seguente che il livello delle polveri sottili nell’aria è doppio e raggiunge il valore esorbitante di 31 microgrammi per metrocubo di aria.

“Il personale ha dovuto staccare il turno fradicio: non ha potuto cambiarsi sul posto, come dovrebbe avvenire per regola – denuncia sempre Saporito – perché il carro vestiario non c’era e il magazzino vestiario, che non dipende dal comando di Roma, è chiuso. I vigili del fuoco a fine turno sono montati sulla macchina privata e hanno guidato fradici e contaminati fino al proprio distaccamento. Il corpo romano, inoltre, è sotto organico di 300 unità: a Roma dovrebbero esserci almeno 1.400 vigili del fuoco ma siamo solo 1.100. Manca il personale anche per ricaricare le bombole ad ossigeno”

Ritardi ma anche una disorganizzazione evidente dei soccorsi – oltre ad un’inadeguatezza dei mezzi – quindi, ed a farne le spese e’ stata la citta’ ed i suoi abitanti, avvolti da un’aria viziata sin dalle prime ore di giovedi’ scorso.

La redazione

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