L’occidente ha perso la guerra delle sanzioni contro la Russia e le esportazioni passano da paesi alleati di Mosca

L’occidente ha gia’ da tempo perso la guerra della sanzioni contro la Russia e le esportazioni dai paesi europei, in particolare, passano da nazioni alleate di Mosca

Secondo il FMI, infatti, quest’anno l’economia russa crescerà dell’1,5%, trainata dalla produzione di armi e dalla forte spesa pubblica.

Il pessimismo dei principali analisti e’ indubbiamente legato alla capacita’ della Russia di tessere alleanze fuori dall’economia occidentale.

“Putin vende petrolio ad altri Stati e con la Cina al suo fianco è impossibile azzopparlo”, il commento piu’ in voga in questo momento tra gli esperti di geopolitica.

Ci si mette persino l’americano Wall Street Journal che tuona: “Le sanzioni si sono rivelate un grande fallimento per l’occidente e per il Presidente Biden. Mosca se l’è cavata bene, tanto che riesce a sostenere la guerra di attrito con l’occidente e gli Usa”.

Le sanzioni commerciali, insomma, sono poco piu’ che una barzelletta: L’export italiano verso Mosca, per esempio, non si e’ mai fermato, arrivando a destinazione tramite triangolazioni con paesi satellite del Cremlino.

Il caso più eclatante è il kirghizistan, verso cui le esportazioni italiane sono aumentate del 178% nel 2022 e dal 409% nel 2023.

Aumenti fuori scala anche verso il kazakistan (+67%), la Georgia (+57%) e l’Armenia (+80%) e vale anche per gli altri paesi europei con Washington e Bruxelles che sospettano persino che i russi ricevano beni sottoposti a sanzioni, come l’elettronica avanzata, le tecnologie ad uso duale, civile e militare, oltre ai tanti beni di lusso

E’dura per i cittadini europei constatare che i tanto criticati – ma altrettanto sponsorizzati – sacrifici economici non stanno dando i frutti sperati nella guerra a Putin in prospettiva salva Ucraina

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