L’Italia svolta a destra: Meloni stravince, male il Pd, astensionismo record

La coalizione di centro-destra ha vinto nettamente le elezioni politiche con il 44% dei consensi, ottenendo la maggioranza assoluta sia alla Camera che al Senato e garantendosi, quindi, anche la governabilita’ del paese, dato quest’ultimo non scontato alla vigilia.

Male la striminzita coalizione di centro sinistra che si è fermata al 27%, con il Pd sotto la soglia psicologica minima del 20%, risultato peggiore di sempre per il partito di Via del Nazzareno.

L’astensionismo l’ha comunque fatta da padrone: un avente diritto su tre ha infatti deciso di non votare e l’affluenza si è fermata ad un misero 63,95%, il dato peggiore della storia repubblicana, evidente segno di un profondo scollamento tra politica, narrazione dei media e societa’ civile

«Dagli italiani arriva un’indicazione chiara per un governo di centrodestra a guida Fratelli d’Italia. Questo e’ un punto di partenza», dichiara raggiante Giorgia Meloni sul palco dell’ hotel Parco dei Principi a Roma, stracolmo di telecamere e giornalisti provenienti da tutto il mondo

Giorgia Meloni festeggia i risultati sul palco di Roma

Fratelli d’Italia ha infatti spinto in alto, con il 26,3% dei consensi, la coalizione di destra, con Forza Italia e la Lega fermi rispettivamente all’8% e al 9%, quest’ultimo risultato molto deludente per Matteo Salvini, passato in quattro anni dal 17,5% a meno del 10%.

Tornando alla debacle del centro sinistra, il partito guidato da Enrico Letta non e’ riuscito minimamente a tenere il passo della coalizione guidata da Fratelli d’Italia andando male ovunque, persino nelle roccaforti storiche della Toscana (3 collegi uninominali su 13) ed Emilia-Romagna.

Letta raccoglie i cocci e dichiara che non partecipera’ alla prossima elezione del segretario del Pd, di fatto facendo un importante passo indietro nella sua esperienza politica all’interno del partito

Per il resto l’obiettivo del 3% è stato comunque raggiunto dai Verdi-Sinistra Italiana: un risultato buono ma che passa inevitabilmente in secondo piano rispetto all’andamento generale della coalizione.

Ottimo risultato per il M5s di Conte

I voti persi dal centro sinistra hanno arricchito, invece, il bottino di Azione-Italia Viva (7,8%) e M5S (15%), con il partito guidato da Giuseppe Conte che ha registrato risultati migliori rispetto ai pronostici, soprattutto nel sud Italia.

Molto male gli ‘sgangherati’ e disuniti partiti autoproclamatisi anti-sistema, tutti lontani dallo sbarramento fissato al 3%: Paragone e la sua Italexit si è fermato al di sotto del 2%, mentre Unione Popolare e Italia Sovrana e Popolare non hanno superato l’1,5%. Ancora più staccata Vita, della pasionaria Sara Cunial ,ferma allo 0,7%.

Delusione e mancanza di fiducia e di tutela, soprattutto dopo le politiche repressive e bipartizan durante il lungo periodo pandemico e la gestione della guerra in Ucraina con il caro bollette, sono i fenomeni che spiegano chiaramente la bassa affluenza (63,95%) degli italiani.

L’agenda europea di Draghi, tanto tirata in ballo in questa breve campagna elettorale, soprattutto dai media e dai partiti di centro-sinistra, e’ stata sonoramente bocciata e senza appello con l’unico partito all’opposizione dell’ultimo governo tecnico che , senza sostanzialmente ‘colpo ferire’, fa’ il pieno di voti e di seggi in parlamento

Astensionismo a parte, comunque, le urne parlano di una vittoria schiacciante del centro-destra a guida Fratelli d’Italia con la prossima formazione del nuovo governo che dovrebbe arrivare a metà ottobre, in seguito alle consultazioni del Presidente Mattarella, e che dovra’ da subito gestire un autunno che si prospetta ‘molto caldo’.

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