La Virtus piega Milano in una serata leggendaria! Serie sul 2-2, si torna ad Assago
La Virtus l’ha dovuta vincere tre volte, ma alla fine, dopo una partita epica, esce dalla Segafredo Arena con il punto del 2-2 nella serie.
Un match al cardiopalma, che sembrava orientato già dopo i primi 10’ con le V nere in controllo assoluto, e che a 6’ dalla fine aveva ormai iniziato a scrivere i titoli di coda con il +18 dei felsinei, improvvisamente ha partorito una serie di colpi di scena che neanche Hitchcock avrebbe saputo inventare.
Anche stavolta, come in gara 3, avvio con andamento lento e polveri bagnate nell’attacco dei milanesi, che, se non trovano credibilità offensiva sotto canestro, faticano a trovare ritmo anche dalla linea dei 6,25.
Senza strafare la Virtus è avanti di 10 al primo break, Ojeleye è in serata di grazia e il +9 all’intervallo lungo sembra un affare per Milano.

Stessa musica in avvio di ripresa, con Mickey e Teodosic che riprendono a martellare la difesa dell’Olimpia, mentre Cordinier è un gigante in difesa.
Quando Belinelli manda a bersaglio la tripla del +18 sembra ci si avvii verso 6’ di garbage time, ma gli uomini di Scariolo staccano le mani dal volante e la coppia Napier – Shields confeziona tre triple in un amen; poi due palle recuperate e Milano è a -4. Ma le V nere non tremano, tornano a macinare canestri e in breve sono di nuovo a +11.
Finita? Macché! Ancora Shields, Melli e Baron, si arriva a 20” dalla sirena con Milano sotto di 3 e palla in mano, tutti si aspettano il fallo di Bologna, che invece non arriva, e allora Napier ringrazia e non può esimersi dallo scrivere parità a quota 76.
Nei 5 secondi che restano Bologna avrebbe la palla del match, ma la getta alle ortiche. Overtime! Alzi la mano chi avrebbe scommesso un euro sulla Virtus a quel punto.
Ma Bologna esce dal tunnel, prova l’allungo, Milano ribatte, va avanti, e Teodosic trova i due liberi per impattare; lo stesso campione serbo avrebbe un’altra occasione per chiuderla lì, ma questa partita è troppo bella e il genio di Valjevo vuole godersela ancora un po’.
Secondo overtime! Mickey torna in cattedra, Shields risponde da par suo, fino a quando è costretto ad arrendersi al quinto fallo; ma quando Teodosic riceve da Pajola la palla a 1’ dalla fine, il Dorian Gray del basket decide che è arrivato il momento di prendersi la scena: con 49’ sulle gambe e i piedi ben lontani dall’arco, pochi giocatori avrebbero avuto il coraggio di tentare quel tiro, ma cosa volete che sia la pressione per uno che ha passato l’infanzia sentendo il sibilo delle bombe che cadevano intorno a sé?

Ci sarebbe anche il tempo per un’ultima tripla di Baron, ma stavolta è troppo tardi e il Beli soffoca anche l’ultimo tentativo di rimonta.
Dopo gli spiacevoli fatti di gara 2 a Milano, qualcuno temeva la reazione del pubblico di Bologna, che però, in entrambi i match casalinghi, ha dato l’ennesima dimostrazione di sportività e civiltà: grande spettacolo sugli spalti, tifo assordante, ma rispetto assoluto per arbitri e avversari.
Hines, infortunato a una spalla, è uscito dal campo tra gli applausi di incoraggiamento di tutto il palazzo. Adesso la serie torna a Milano, e speriamo di poter vedere gli stessi atteggiamenti, in campo e sulle tribune.
Non tutti i fischi della terna arbitrale ci hanno convinto, ma nessuno può dire che essi abbiano condizionato il risultato finale.
In queste ultime due partite abbiamo visto un numero contenuto di viaggi in lunetta, come dovrebbe essere sempre in un match a questi livelli, in cui i protagonisti devono essere sempre e solo i 10 giocatori sul parquet. Vedremo adesso come usciranno le due squadre da questa battaglia.
È sicuramente il genere di sconfitta che resta a lungo nella testa di chi la subisce, peggio che chiudere con un -20. Ma anche la Virtus, seppur uscita con la serie impattata e il morale alto, dovrà gestire il tarlo psicologico di quelle due rimonte subite, oltre al fattore atletico, che , con un roster più corto e i suoi uomini chiave avanti negli anni, di certo non la favorisce dopo partite così tirate
Diego De Mattia
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