“La scuola italiana fa schifo”: si presenta agli esami con una maglietta che dice tutto
“Mi hanno detto di vestirmi in maniera consona alla prova che affronterò oggi. Non c’è modo più consono di questo” – cosi’ il 19enne Francesco, maturando del Liceo Scientifico Pietro Farinato di Enna, in Sicilia si e’ presentato a scuola per sostenere l’esame di maturita’ con una scritta sulla maglietta che parla da sola: “La scuola italiana fa schifo”
Fondatore del movimento studentesco “Rivoluzioniamo la scuola”,il giovane, in una lettera ad un sito dedicato al mondo studentesco, ha poi spiegato le motivazioni del gesto che ha fatto discutere non poco facendo il giro del web
Maturità 2022: studente si presenta con una maglietta critica verso la scuola italiana
“Arrivato alla maturità non ho cambiato idea, il sistema scolastico italiano fa schifo” – spiega – “In questo Paese la scuola è l’ultima ruota del carro. Nessuno pensa a noi. Noi maturandi abbiamo perso quasi due anni di scuola. Siamo uno dei paesi in Europa che ha fatto più DAD. In quel momento non capivamo a pieno quanto ci stavano togliendo ma adesso che siamo alla fine del percorso abbiamo preso consapevolezza”.

“Scuola poco stimolante, strutture fatiscenti e personale demotivato”: queste le principali critiche
La Dad e’, peraltro, solo l’ultimo di una serie atavica di problemi all’interno delle scuole:“Digitalizzazione assente, nessun argine per l’abbandono scolastico, didattica frontale poco stimolante, strutture fatiscenti, personale poco formato, mal pagato e demotivato”. Parole dure che finiscono per puntare il dito sulla politica: “Nonostante tutti sapessero in che stato versasse la nostra scuola la prima cosa che si sacrificava era proprio quella. Quando doveva essere l’ultimo luogo ad essere chiuso”.
Poi sulle famiglie italiane, costrette a tour de force e sacrifici durante la pandemia: “Quelle più svantaggiate, si sono arrese. Noi fortunati, che stiamo affrontando la Maturità, alla fine abbiamo riempito alla meno peggio le lacune che si sono create in quei mesi bui e ci arrabbiamo per tutti i momenti che abbiamo perso e che non riavremo mai”.

La promessa finale ai giovani studenti: “Combatterò per fare in modo che abbiano un’esperienza migliore della mia”
La scuola, per l’audace 19enne, dovrebbe essere un luogo di aggregazione democratica invece resta abbandonata dalle istituzioni“Per questo ho indossato questa maglia e scritto questa lettera. Noi non andremo più a scuola ma altri studenti varcheranno quelle porte e combatterò per fare in modo che abbiano un’esperienza migliore della mia“
Marco Boggi
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