La Nato e l’ Europa stanno giocando col fuoco. L’ asse Russia-Cina e’ piu’ forte di qualsiasi sanzione

Quindi i vertici della Nato, nascosti nelle loro camere, prendendo di mira la Banca centrale russa con le sanzioni , cosa si aspettavano da Putin ? caramelle ?

Quello che hanno ottenuto , ovviamente , sono state le forze di deterrenza russe portate a “un regime speciale di attenzione”, il che significa le flotte del Nord e del Pacifico, il comando dell’aviazione a lungo raggio, i bombardieri strategici e l’intero apparato nucleare russo in massima allerta.

Putin ordina “lo stato di deterrenza nucleare”

Un generale del Pentagono ha fatto molto rapidamente i calcoli su questo, e pochi minuti dopo, una delegazione ucraina è stata inviata a condurre negoziati con la Russia in una località segreta a Gomel, in Bielorussia.

Nel frattempo, nei regni d’ Europa, il governo tedesco era impegnato a “porre limiti ai guerrafondai come Putin” , un’impresa piuttosto importante considerando che Berlino non ha mai posto tali limiti per i guerrafondai occidentali che hanno bombardato la Jugoslavia, invaso l’Iraq o distrutto la Libia in completa violazione delle leggi internazionali.

Pur proclamando apertamente il loro desiderio di “fermare lo sviluppo dell’industria russa”, danneggiare la sua economia e “rovinare in generale il tessuto economico russo” – facendo eco agli editti americani gia’ eseguiti in passato su Iraq, Iran, Siria, Libia, Cuba, Venezuela e altri nel Sud del mondo , i tedeschi potrebbero non portare a termine tale minaccia.

Per capire come queste sanzioni della Nato “rovineranno la Russia”, abbiamo chiesto una analisi ad una delle menti economiche più competenti del pianeta, Michael Hudson, autore, tra gli altri, de : “la strategia economica dell’impero americano” .

Hudson ha osservato come sia “semplicemente sorpreso dall’escalation degli Stati Uniti”.

Sulla confisca delle riserve estere russe e sul blocco del sistema Swift, il punto principale è che “ci vorrà del tempo prima che la Russia introduca un nuovo sistema, grazie all’ aiuto della Cina ed il risultato porrà definitivamente fine alla dollarizzazione del pianeta, poiché i paesi che vorranno mostrare in futuro indipendenza diplomatica avranno paura di usare le banche statunitensi”.

Le dichiarazioni di Hudson, quindi , ci portano alla grande domanda: “l’Europa a seguito del “blocco del dollaro” potra’ ancora acquistare materie prime russe ? le fonti energetiche , il cobalto, il palladio, ecc., e ancora : “La Cina si unirà alla Russia nel boicottaggio della vendita di questi beni vitali per un paese ?”.

Hudson è fermamente convinto che “la Banca centrale russa, ha attività bancarie estere per intervenire sui mercati valutari e per difendere la sua valuta dalle fluttuazioni. Il rublo è precipitato. Ci saranno nuovi tassi di cambio. Eppure spetta alla Russia decidere se vendere il proprio grano all’Asia occidentale, che ne ha bisogno; o smettere di vendere gas all’Europa attraverso l’Ucraina “.

Sulla possibile introduzione di un nuovo sistema di pagamento Russia-Cina bypassando Swift e combinando il russo SPFS (System for Transfer of Financial Messages) con il cinese Cips (Cross-Border Interbank Payment System), Hudson non ha dubbi “il sistema Russo-cinese sarà implementato. Il Sud del mondo cercherà di unirsi e allo stesso tempo mantenere Swift, spostando le proprie riserve nel nuovo sistema”.

L’ Ue chiude i cieli ed invia armi all’ Ucraina

Quindi gli stessi Stati Uniti, in un altro enorme errore strategico, accelereranno la de-dollarizzazione, come conferma al Global Times l’amministratore delegato di Bocom International Hong Hao : “Con la de-dollarizzazione del commercio energetico tra Europa e Russia sarà l’inizio della disintegrazione dell’egemonia del dollaro”.

E questo e’ un ritornello che l’amministrazione statunitense ha ascoltato piu’ volte la scorsa settimana da alcune delle sue più grandi banche multinazionali, tra cui JPMorgan e Citigroup.

Un articolo di Bloomberg riassume le loro paure collettive: “L’allontanamento della Russia dal sistema globale dei pagamenti – che gestisce 42 milioni di transazioni al giorno e funge da ancora di salvezza per alcune delle più grandi istituzioni finanziarie del mondo – potrebbe ritorcersi contro, aumentando l’inflazione, spingendo la Russia più vicino alla Cina per proteggere le transazioni finanziarie dal controllo da parte dell’ occidente. Potrebbe anche incoraggiare lo sviluppo di un’alternativa al sistema Swift che potrebbe eventualmente danneggiare la supremazia del dollaro USA”.

Chi ha un briciolo di intelligenza nell’Unione Europea deve aver capito che la Russia semplicemente non può essere totalmente esclusa dallo Swift, ma forse solo alcune delle sue banche , perche’ i trader europei dipendono dall’energia russa.

Dal punto di vista di Mosca, questo è un problema minore. Diverse banche russe sono già collegate al sistema Cips cinese. Ad esempio, se qualcuno vuole acquistare petrolio e gas russo con Cips, il pagamento deve essere nella valuta dello yuan cinese. Cips è quindi totalmente indipendente da Swift.

Inoltre, Mosca ha già collegato il suo sistema di pagamento Spfs non solo alla Cina, ma anche all’India e ai paesi membri dell’Unione economica eurasiatica (Eaeu). Spfs si collega già a circa 400 banche.

Con più società russe che utilizzano Spfs e Cips e altre manovre per aggirare Swift, come il commercio tramite baratto – ampiamente utilizzato dall’Iran durante il periodo delle sanzioni , le banche ed i trader della Russia potrebbero compensare almeno il 50% delle perdite commerciali.

Il fatto chiave è che la fuga dal sistema finanziario occidentale dominato dagli Stati Uniti è ora irreversibile in tutta l’Eurasia e ciò procederà di pari passo con l’internazionalizzazione dello yuan cinese.

Il presidente degli Stati Uniti Biden

Nel frattempo, non stiamo ancora parlando di ritorsioni russe per queste sanzioni. L’ex presidente Dmitry Medvedev ha già dato un accenno:  dall’abbandono di tutti gli accordi sulle armi nucleari con gli Stati Uniti al congelamento dei beni delle compagnie occidentali in Russia.

Allora cosa vuole “l’impero delle bugie”? (Terminologia usata da Putin, nella riunione di lunedì a Mosca per discutere sulla risposta alle sanzioni.)

In un saggio pubblicato questa mattina, Hudson delinea le tre oligarchie che controllano la politica estera degli Stati Uniti:

Il primo è il complesso militare-industriale, che Ray McGovern ha coniato in modo memorabile come MICIMATT (gruppo di esperti del settore dell’intelligence dei media del Congresso dell’industria militare). Hudson definisce la loro base economica come “rendita monopolistica, ottenuta soprattutto dalla vendita di armi alla NATO, agli esportatori di petrolio dell’Asia occidentale e ad altri paesi con un surplus di bilancia dei pagamenti”.

Il secondo è il settore petrolifero e del gas, affiancato da quello minerario (OGAM). Il loro scopo è “massimizzare il prezzo dell’energia e delle materie prime in modo da massimizzare la rendita delle risorse naturali. Il monopolio del mercato petrolifero dell’area del dollaro e l’isolamento dal petrolio e dal gas russi è stata una delle principali priorità degli Stati Uniti nell’ ultimo anno, poiché l’oleodotto Nord Stream 2 dalla Russia alla Germania minacciava di collegare insieme l’economia dell’Europa occidentale e quella russa”.

Il terzo è il settore finanziario, assicurativo e immobiliare (FIRE), che Hudson definisce “la controparte della vecchia aristocrazia fondiaria post-feudale europea che vive di rendite fondiarie”.

Nel descrivere questi tre settori  che dominano completamente il capitalismo finanziario postindustriale nel cuore del sistema occidentale, Hudson osserva come “Wall Street è sempre stata strettamente fusa con l’industria petrolifera e del gas” vale a dire, i conglomerati bancari Citigroup e Chase Manhattan.

Hudson mostra come “l’obiettivo strategico più urgente degli Stati Uniti quali padroni della NATO  è assistere all’impennata dei prezzi del petrolio e del gas. Oltre a creare profitti e guadagni sul mercato azionario per le società statunitensi, infatti, l’aumento dei prezzi dell’energia sottrarrà gran parte del vigore all’economia tedesca”.

Anche i prezzi dei generi alimentari aumenteranno “guidati dal grano”. (La Russia e l’Ucraina rappresentano il 25% delle esportazioni mondiali di grano.) Dal punto di vista del Sud del mondo, sara’ un disastro: “Questo comprimerà molti paesi dell’Asia occidentale e del Sud del mondo carenti di cibo, peggiorando la loro bilancia dei pagamenti e minacciando l’insolvenza dell’ intero debito estero”

Per quanto riguarda il blocco delle esportazioni di materie prime russe, “questo minaccia di causare interruzioni nelle catene di approvvigionamento di materiali chiave, tra cui cobalto, palladio, nichel, alluminio”

Il presidente ucraino Zelensky

Questa situazione ci porta, ancora una volta, al cuore della questione: Il sogno a lungo termine dei nuovi “guerrieri” statunitensi è quello di smantellare la Russia ?

Se si questo non succederà. Hudson vede chiaramente come “la più enorme conseguenza involontaria della politica estera statunitense sia stata quella di unire ancor di piu’la Russia e la Cina, insieme all’Iran, all’Asia centrale”.

La Russia , inoltre ,  potrebbe utilizzare “l’ampio know-how della Cina con i suoi ultimi processi produttivi tecnologici per copiare i prodotti occidentali: il rilascio della proprietà intellettuale americana causerà un danno agli Stati Uniti per un importo di 10 trilioni di dollari , solo nella prima fase. Sarà un disastro per loro”.

Così come stanno le cose , quindi , chi ci rimettera’ veramente sara’ l’ Europa , che non ha ne’ indipendenza energetica e di materie prime in generale ne’ tantomeno indipendenza tecnologica

La Cina è pronta ad accaparrarsi tutte le risorse naturali russe, e la Russia tutti i brevetti tecnologici cinesi, con l’Europa , in particolare, lasciata ostaggio degli speculatori selvaggi.

La redazione (Fonte Thecradle.co)

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