La Germania contro l’Italia: stop ai risarcimenti individuali per i crimini nazisti
La Germania ha aperto ufficialmente un procedimento davanti alla Corte Internazionale di giustizia dell’Onu, con sede all’Aia, nei confronti dell’Italia, rea di non rispettare , secondo Berlino : ” L’immunità giurisdizionale dello stato sovrano tedesco”.
La notizia si apprende da una nota pubblicata dalla stessa Corte, in cui si legge che Berlino ritiene che la nostra giustizia stia continuando a consentire alle vittime dei crimini di guerra nazisti di chiedere risarcimenti nonostante una sentenza della Corte Internazionale, datata 2012, ne avrebbe gia’ stabilito l’illegittimità.

Secondo il governo tedesco, in particolare, dopo la sentenza del 2012 ci sarebbero comunque state oltre 25 nuove richieste di risarcimento presentate in Italia da cittadini italiani ed in almeno 15 procedimenti: «i tribunali italiani hanno proceduto ad accogliere richieste di risarcimento contro la Germania in relazione alla condotta del Reich tedesco durante la seconda guerra mondiale ed in due di questi casi, hanno sequestrato delle proprietà a Roma di spettanza dello stato tedesco , alcune delle quali ospitano istituzioni culturali, archeologiche, storiche ed educative”

Berlino ha chiesto alla corte dell’ Aia , quindi, di prendere delle misure cautelari per garantire che l’Italia non metta all’asta le proprietà prima che il contenzioso sia terminato
Ricordiamo che la disputa sulle richieste di risarcimento per la seconda guerra mondiale è iniziata nel 2008, quando la giustizia italiana stabili’ che la Germania doveva pagare un milione di euro alle famiglie di nove persone che erano tra le 203 vittime dei crimini nazisti di Civitella, in Toscana, nel 1944.

Da quel provvedimento sono seguite altre richieste di risarcimento , spingendo Berlino a far valere il principio della sua “immunità di Stato”.
Nel 2012, quindi, era arrivata la sentenza della Corte internazionale, ma i tribunali italiani – questa l’accusa dei tedeschi – non la prenderebbero nella giusta considerazione.

La Germania inoltre fa riferimento, per giustificare la sua tesi circa la violazione del diritto internazionale da parte dell’Italia, alla nota sentenza 238/2014 della nostra Corte costituzionale, con la quale , per la verita’ , se da una parte si riconosce l’obbligo del giudice italiano di conformarsi alla sentenza pro Germania del 2012, tuttavia, sottopone questo stesso obbligo al principio fondamentale della tutela giurisdizionale dei diritti fondamentali individuali, cosi’ consentendo alle vittime di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità di presentare ricorsi singoli contro lo stato tedesco.

Berlino, invece, sostiene di aver già risarcito per i danni derivanti dai crimini della seconda guerra mondiale attraverso trattati di pace con i paesi interessati come l’ Italia , anch’essa vittima dell’ occupazione nazista dal 1943 al 1945.

Il governo italiano non ha ancora emesso una nota in merito al procedimento avviato, che appare quantomeno inopportuno vista anche la situazione geopolitica odierna, con la guerra in Ucraina in pieno svolgimento
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