Istat: tasso di natalita’ ai minimi. L’economia stagnate e l’assenza di politiche per le famiglie le cause

Natalità ai minimi storici nel nostro paese ed a certificarlo e l’Istat, l’istituto nazionale di statistiche

Nel 2022, l’anno di riferimento per l’indice nazionale, la natalità nel nostro Paese ha raggiunto il suo minimo storico.

Per la prima volta dall’unità d’Italia, infatti, le nascite sono state al di sotto della soglia delle 400mila (393mila).

La mortalità si è mantenuta invece elevata: i decessi sono stati 713mila, 320mila in più delle nascite.

A segnalare il nuovo record negativo è l’ultimo report dell’Istat sugli indicatori demografici, che fotografa un Paese in cui la popolazione residente continua a diminuire, per effetto delle poche nascite, e ad invecchiare.

Si tratta peraltro di una riduzione non solo indotta alla rinuncia ad avere figli in tempi difficili, ma anche da cause naturali dovute al progressivo invecchiamento della popolazione femminile in età fertile.

In aumento solo il numero degli stranieri: 5 milioni e 50mila +3,9 % rispetto all’anno precedente, che comunque non coprono la riduzione della popolazione residente, scesa sotto i 59 milioni: 58 milioni e 851mila per l’esattezza.

Unici dati positivi sono la speranza di vita alla nascita che è salita a 82,6 anni.

Le cause del progressivo depopolamento sono note per chi si pone il problema sul futuro del nostro paese: basso tasso di occupazione – soprattutto giovanile – crisi economica perdurante e alto tasso di inflazione, oltre alle pressoche’inesistenti politiche a favore delle nascite e delle famiglie in generale.

Marco Boggi

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