Israele bombarda Gaza provocando 50 morti: “Attacco preventivo a Jihad” [VIDEO]

Lo Stato Maggiore dell’esercito di Tel Aviv ha dato inizio ieri all’Operazione ‘Breaking Dawn’, ovvero massicci bombardamenti su obiettivi specifici nella Striscia di Gaza.

Un attacco inatteso e improvviso che viene definito da Israele come “preventivo”, per evitare cioe’ possibili ritorsioni di esponenti della Jihad che nei giorni scorsi avevano promesso di vendicare la morte di un loro comandante avvenuta nei pressi di Gaza City e la cattura di Basem Saadi, loro esponente di spicco

I morti palestinesi gia’ accertati sono circa una cinquantina, dei quali quaranta sarebbero appartenenti alla Palestinian Islamic Jihad, secondo fonti di Tel Aviv, ma nei terribili video pubblicati si vedono bombardamenti a palazzi e ospedali in zone residenziali

Il governo israeliano, anche dopo l’arresto di Saadi in Cisgiordania, sembrava orientato alla prudenza avvertendo semplicemente gli abitanti delle città e dei kibbutz di confine della Striscia di tenersi vicino ai rifugi per una possibile reazione da parte della Jihad palestinese, una delle fazioni militari che operano nell’area, ma, registrati i primi forti malumori della popolazione, ha quindi deciso di colpire preventivamente Gaza con massicci bombardamenti

Sono stati uccisi alcuni militanti della Jihad insieme al loro capo, Taifir el Jabari, ma ad un prezzo altissimo per la popolazione di Gaza: oltre 50 persone sono morte – tra cui una bambina di soli 5 anni – e con loro un centinaio sono rimaste gravemente ferite.

La risposta palestinese da parte del PIJ è stata immediata, con razzi a raffica in direzione Tel Aviv, risultati comunque sostanzialmente inefficaci per i moderni sistemi di difesa di Israele ‘Iron Dome’

Hamas, l’organizzazione politico militare che controlla la striscia di Gaza – molto spesso antagonista dei membri della Jihad palestinese – non ha rilasciato ancora dichiarazioni ufficiali, mentre l’Egitto ha esortato Israele a cessare immediatamente gli attacchi, cercando di fare da ponte in una eventuale trattativa di cessate il fuoco

Continua quindi la forte tensione e la striscia di vittime che sta affliggendo il medio oriente ormai da 3 mesi, mentre la comunita’ internazionale rimane pressoche’ silente, forse distratta dagli accadimenti contingenti in Ucraina e Taiwan

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