Il punto sulla serie A: spettacolo Atalanta, risorge il Milan. Il Napoli vola, stop per Inter e Roma

Dopo oltre un mese il Milan rivede la luce e batte il Toro, che aveva avviato la crisi dei rossoneri eliminandoli dalla Coppa Italia. Dopo un primo tempo di grande sofferenza, gli uomini di Pioli ottengono i 3 punti grazie a un gran colpo di testa di Giroud.

Certamente è ancora poco per dire che i rossoneri siano usciti dal tunnel, ma almeno con la vittoria rientrano in zona-Champions agganciando Roma e Atalanta al terzo posto.

Il lanciatissimo Napoli ritrovava la Cremonese, che gli aveva dato l’unica delusione di questa fantastica stagione. Trascinati dai soliti Kvaratskhelia e Osimhen (in gol da sei giornate consecutive) gli azzurri hanno regolato agevolmente i volenterosi uomini di Ballardini. La voragine dagli inseguitori si allarga ulteriormente, e adesso Spalletti e i suoi potranno concentrarsi sugli impegni europei.

I bergamaschi espugnano l’Olimpico e restituiscono con gli interessi la lezione di calcio che i biancocelesti avevano loro impartito all’andata. Una prova maiuscola della Dea, trascinata dai due gioielli Lookman e Hojlund, impreziosita da un gran gol di Zappacosta.

Male la Lazio, che paga il momento nero del suo bomber Immobile. La Roma non va oltre il pari a Lecce: dopo aver fermato Napoli e Milan, e aver battuto Atalanta e Lazio, i salentini impongono l’alt anche alla compagine di Mourinho.

Decidono due calci d’angolo: sul primo Ibanez trova una sfortunata autorete, sul successivo un mani di Strefezza concede a Dybala, che ringrazia, la chance dagli 11 metri.

Partita discreta nel primo tempo, con diverse occasioni fallite da Abraham, mentre nella ripresa gli uomini di Baroni hanno bloccato il match senza mai soffrire.

Ancora una volta la gestione dei cambi nella Roma ha destato parecchie perplessità: 3 sole sostituzioni, tra l’84’ e l’87’; Belotti, che aveva ben figurato nella debacle con la Cremonese, in queste due ultime uscite ha avuto pochissimo spazio.

La squadra di Mourinho inizia adesso un tour de force che la vedrà impegnata anche in Europa, con molte partite ravvicinate: è impensabile continuare a presentare sempre gli stessi elementi.

La Juve vince contro la Fiorentina in una partita decisa sul filo dei millimetri. Decisivi quelli che fruttano il gol di Rabiot, ma anche quelli che decretano gli offside sull’eventuale raddoppio di Vlahovic e sul pari in extremis di Castrovilli.

Nel dopo partita Allegri ha detto che certi fuorigioco millimetrici non dovrebbero essere sanzionati: ovviamente si riferiva solo al primo dei due, vista la sceneggiata di cui si è reso protagonista in campo mentre l’arbitro accoglieva le sue proteste.

L’Inter si ferma sul pari a Genova con la Samp. Partita strana, tantissime occasioni per i nerazzurri che hanno dato la sensazione di poter disporre facilmente degli avversari, ma alla fine tornano a casa con un solo punto.

Il Monza, rivelazione di questo campionato, vince a Bologna e affievolisce i sogni europei di Motta.Lo Spezia, in vantaggio di due gol e di un uomo a Empoli, dilapida il vantaggio e porta via solo un punto: Gotti a rischio esonero.

Anche perché il Verona vince ancora e adesso la salvezza è a soli due punti. Contro la Salernitana decide ancora Ngonge, classe 2000, di cui già abbiamo evidenziato le indubbie qualità. Tra Udinese e Sassuolo pari e tanti fischi per i friulani.

Ultima notazione. In un weekend tutto sommato tranquillo per le giacchette nere, ha trovato modo di mettersi in evidenza un ex arbitro, Marelli. Un suo commento- tra i tanti che ogni domenica ci propina – ha suscitato perfino l’ilarità dei “compagni di viaggio” di DAZN: un contatto dubbio su Kvaratskhelia, che potrebbe essere da rigore, viene addirittura derubricato a fallo in attacco del georgiano. Le sue uscite dimostrano più faziosità che incompetenza, e sono la rappresentazione plastica del livello di credibilità della nostra classe arbitrale, in perenne attesa di una riforma indirizzata a selezionare i più bravi, invece che i più compiacenti con i soliti noti

A cura di Diego De Mattia

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