Il punto sulla Serie A: Roma, che rimonta! Milan Inter e Lazio si suicidano e solo il Napoli e la Juve festeggiano

È stata la giornata delle rimonte, incredibili e impensabili. Con l’immancabile, velenosa coda delle polemiche arbitrali.

A San Siro la Roma raddrizza nel finale una partita che ci riesce difficile commentare. Per 80 minuti in campo c’è solo il Milan, che, pur senza strafare, va in vantaggio e controlla il match agevolmente.

La Roma resta rintanata nella propria metà campo e difende lo svantaggio, fino al raddoppio di Pobega: a quel punto i giallorossi tentano una reazione d’orgoglio, il Milan si abbassa troppo e concede agli avversari l’unica arma che può far male, i calci piazzati, dai quali arrivano i due gol del pareggio.

Nel post partita Ibanez ha candidamente confessato che pazienza e “attesa degli eventi favorevoli” facevano parte del piano iniziale, il che ci lascia ancor più sconcertati.

La Roma gioca con la paura di se stessa, quest’anno ha perso già molte partite senza neanche provare a vincerle, e con questo atteggiamento è impossibile pensare di gettare le basi per una squadra vincente.

Il Napoli reagisce alla prima sconfitta stagionale e si rimette in carreggiata superando agevolmente la Samp. Neanche il rigore (discutibile) sbagliato in avvio condiziona i partenopei, che giocano praticamente 90’ nella metà campo avversaria.
Venerdì prossimo ci sarà lo scontro diretto con la Juventus, che, dopo l’ottava vittoria di fila, si accredita come principale antagonista dei campani.

Ancora una vittoria di “corto muso” arrivata nel finale per i bianconeri che non brillano, giocano piuttosto male, ma ottengono il massimo dal poco che propongono.

La Fiorentina vince nel finale piegando il Sassuolo grazie a un rigore concesso dal Var, dopo che gli emiliani avevano trovato il pareggio nello stesso modo: se il primo dei due rigori è parso ineccepibile, il secondo è invece assai discutibile, con la palla che impatta sul braccio del difensore dopo un contrasto.

Qualche settimana prima della sosta, un braccio larghissimo di Danilo in Verona-Juve fu valutato in posizione congrua con la dinamica di gioco, stavolta no: come sempre è l’incoerenza di certe decisioni e la mancanza di precise linee guida a non convincerci.

In altri casi diremmo che l’unica costante di questi errori è che essi vanno quasi sempre a danno delle squadre meno blasonate, ma stavolta a essere pesantemente penalizzata è anche l’Inter: un abbaglio dell’arbitro Sacchi a Monza lo porta a fischiare un fallo inesistente nel momento in cui Acerbi insacca il gol del 3-1, invece di attendere gli sviluppi dell’azione, come prescritto.

Una svista che ha creato polemiche e malumori, perché nel finale il Monza raggiunge il 2-2: un episodio simile, ma molto meno discusso, ha privato qualche giorno prima la Cremonese del gol del vantaggio contro la Juve, con l’arbitro che fischia un fallo inesistente mentre Dessers va in gol.

Anche la Lazio incappa in uno stop che ha dell’incredibile contro l’Empoli: va in vantaggio al primo affondo, raddoppia, domina la partita fino ai minuti finali, quando incassa l’uno-due di Caputo e Marin. Punti persi che pesano come un macigno nell’umore e nell’ambiente laziale.

Sorte analoga per il Torino a Salerno, dove gli uomini di Juric dominano il primo tempo, ma poi subiscono il ritorno dei campani, salvati in almeno 4-5 occasioni dal trentottenne Ochoa.

Si riscatta l’Atalanta, che rimonta il Bologna (privo di Arnautovic) e torna al successo dopo una vita. Koopmeiners e Hojlund firmano il successo della Dea, che raggiunge le romane al quinto posto.

Nello spareggio salvezza contro la Cremonese il Verona ritrova i tre punti, mentre tra Spezia e Lecce vince la paura

A cura di Diego De Mattia

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