Il punto sulla serie A: Roma, 4 schiaffi a Mou! Inter nuovo ko. Juve, siamo alle solite. Pari di Milan e Lazio

Giornata piena di sorprese e polemiche. Si fermano tutte le concorrenti alla corsa champions: le romane portano via solo un punto dal confronto incrociato con le emiliane, l’Inter perde e il Milan non va oltre il pari.

L’Inter a Spezia incappa nell’ennesimo passo falso. È incredibile la pervicacia con cui Inzaghi – la cui posizione è sempre più a rischio – ripeta i propri errori.

Stavolta anche un po’ di sfortuna per i nerazzurri, soprattutto in un primo tempo in cui hanno fallito un rigore (inspiegabile la scelta di farlo battere a Lautaro, che ne ha già sbagliati molti) e tantissime altre occasioni.

Ma dopo il gol di Maldini, la frenesia e la confusione tattica hanno preso il sopravvento tra gli interisti, che alla fine hanno sprecato anche l’occasione di portare a casa almeno un punto.

Dopo il passaggio a vuoto con la Lazio, il Napoli si rimette in marcia e riprende la serie dei 2-0. Dopo un primo tempo bloccato, è stato Kvara a far esplodere il Maradona con uno slalom tra i birilli bergamaschi, concluso con una botta micidiale.

Di Rahmani il raddoppio. Con lo scudetto praticamente in tasca, i partenopei possono ora focalizzarsi sulla champions. Ancora uno stop per l’Atalanta, un punto nelle ultime 4 gare.

La Lazio non va oltre il pari a Bologna. Match equilibrato, con occasioni su entrambi i fronti, ma nessun gol. A fine gara Sarri infuriato per il giallo a Vecino, che gli costerà la squalifica nel derby. Un’altra bella prova per i felsinei, privi di Orsolini e Dominguez.

La Juve ha superato con grande fatica una Samp mai doma, capace di rimontare due gol e di tenere a lungo testa ai bianconeri. Il match l’ha deciso – lo diciamo chiaramente – la squadra arbitrale, in 5 minuti terribili.

Il gol del 3-2 è apparso a tutti viziato da un controllo di mano di Rabiot, sul quale oltre al VAR – che decide in pochi secondi – dobbiamo fare i nostri complimenti a DAZN: di solito indugia in numerosi replay su ogni situazione decisiva, in questo caso abbiamo dovuto attendere il dopo partita per vederne uno.

Persino l’espressione dello stesso Rabiot dopo il gol era indice di evidente colpevolezza. Poco dopo, il rigore per la solita caviglia appena sfiorata di Cuadrado, che cade a scoppio ritardato, ma in tempo per ricevere il cadeau dagli 11 metri.

Ciliegina sulla torta, una gomitata di Bremer su Amione nell’altra area non è sanzionata ne’ sul campo ne’ in sala Var. Dopo un trittico simile riteniamo inutile commentare la partita. Diciamo solo a De Siervo, che si preoccupa del valore di una eventuale serie A senza la Juve, che il nostro campionato da molti anni perde credibilità e appeal per situazioni come questa.

Resta da rimarcare la sportività e la superiorità con cui Stankovic ha accettato questi torti, in campo e fuori: chapeau!

La Roma fallisce un’altra occasione per agganciare il secondo posto, perdendo una gara dai mille volti contro il Sassuolo. La partita si è aperta con la “panolada” dei tifosi, in protesta per la conferma delle due giornate di squalifica a Mou, che non aveva perso l’occasione per aizzare il proprio pubblico con un tweet “iconico” con il gesto delle manette (in questo caso accompagnato da alcuni sponsor).

Sinceramente non capiamo il senso di questa protesta (tra l’altro i tifosi giallorossi dovrebbero ricordare che la prima versione delle “manette” aveva per destinataria proprio la società capitolina, che quell’anno contese il titolo all’Inter fino all’ultima giornata).

In campo, la Roma incassa 4 gol da Lauriente’ e compagni: in casa ne aveva subiti 5 in tutto il campionato. Decisiva la follia di Kumbulla(impiegato per preservare Mancini, diffidato, in ottica derby) che costa il rosso e un rigore; non hanno cittadinanza le proteste romaniste per un precedente “tocco” di Berardi sullo stesso Kumbulla, troppo veniale per essere sanzionato.

Comunque anche in precedenza il Sassuolo ha giocato meglio, dominando il centrocampo e meritando il successo. Il tema è sempre lo stesso: quando non può esprimersi di rimessa, secondo il copione prediletto, ed è costretta a giocare a viso aperto, la Roma soffre terribilmente.

Ai giallorossi resta un discreto secondo tempo, in cui paradossalmente hanno tenuto meglio il campo, con un grande Dybala (anche lui preservato in partenza) che segna e sfiora il pari. Il Milan si ferma in casa contro la Salernitana.

Partita ricca di colpi di scena: i campani vanno più volte vicini al vantaggio nel primo tempo (miracoloso salvataggio di Maignan su Dia) ma al 45’ Giroud trova il gol. Nella ripresa è lo stesso Dia che rimette il match in equilibrio, e il forcing finale dei rossoneri non produce risultati.

Inspiegabili le sostituzioni di Giroud e Leao nel momento in cui serviva il gol, come pure l’ingresso all’85’ di Tonali. Terzo successo consecutivo per la Fiorentina: in questo finale di stagione i Viola sembrano aver finalmente trovato la forma e l’assetto migliore.

Solo un pari tra Verona e Monza, che allontana ulteriormente gli scaligeri dalla salvezza. Torna a vincere l’Udinese, che espugna Empoli grazie a un gol di Becao. Il Toro vince di nuovo a Lecce e si candida a un piazzamento europeo.

A cura di Diego De Mattia

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