Il punto sulla serie A: Juve, che stangata! Napoli, e’ record! Bagarre per la champions con le romane in evidenza

Si chiude il girone d’andata, ma la partita più importante della settimana si è giocata nelle aule del tribunale di giustizia sportiva.

La sentenza per il caso-plusvalenze si è abbattuta come un ciclone sulla classifica e sulle ambizioni della Juventus, che a questo punto vede profilarsi uno scenario molto preoccupante.

Questo filone dell’inchiesta era infatti il meno temuto dai vertici bianconeri, che nei prossimi mesi dovranno arginare le accuse nei più gravi procedimenti relativi alla cosiddetta “manovra stipendi” e agli altri presunti illeciti nella redazione del bilancio e per ostacolo alla vigilanza.

Se Ferrero, nel giorno del suo insediamento aveva promesso una difesa “senza arroganza” – tratteggiando quindi l’eventualità di un cambio di passo – Scanavino ha parlato di sentenza ingiusta e iniqua, paventando l’eventualità che in futuro simili ingiustizie possano raggiungere qualunque soggetto e qualunque club.

Per il poco che possiamo, ci sentiamo di rassicurare Scanavino: certe disavventure capitano solo a chi opera fuori dalle regole, dopo vent’anni e un numero indefinito di scandali, processi e condanne, sarebbe ora che a Torino si accettasse questa idea.

La Juve estromessa dai vertici del campionato costituisce evidentemente un danno d’immagine per la serie A. Ma al punto in cui siamo, con tutte le prove emerse nei vari filoni d’inchiesta, il danno sarebbe addirittura maggiore se la giustizia non facesse il suo corso naturale, restituendo un minimo di credibilità a tutto il movimento.

La Juve certamente non era un caso isolato in certi comportamenti fraudolenti e ulteriori responsabilità andranno giudicate, ma in nessun caso potrebbe affermarsi il principio secondo cui “tutti colpevoli, nessun colpevole”.

L’UEFA dal canto suo attende la chiusura dei vari procedimenti per giudicare a sua volta, e a questo punto sembra assai probabile l’esclusione del club bianconero dalle coppe europee per una o più stagioni.

Veniamo ai più piacevoli fatti di campo. Il Napoli dei record arriva al giro di boa a 50 punti, con l’ennesima vittoria.

Anche a Salerno una prova di forza e bellezza, un confronto evidentemente impari con i granata che, dopo la goleada di Bergamo, hanno evitato un passivo più pesante.

È ormai chiaro che solo Spalletti e i suoi uomini possono perdere questo scudetto.

La Juve, attesa a una prova d’orgoglio dopo le vicende giudiziarie, non è andata oltre il pari contro un’ottima Atalanta.

Buona prestazione dei bianconeri, in un 3-3 finale contraddistinto da splendide azioni ma anche da grossolani errori difensivi.

Discutibile la prova dell’arbitro Marinelli, che per larghi tratti sembrava aver lasciato il fischietto negli spogliatoi (salvo ritrovarlo per l’inesistente punizione del pareggio juventino).

Ottima prova della Roma, che supera agevolmente lo Spezia grazie al solito Dybala, che innesca prima El Sharawy e poi un ritrovato Abraham.

L’assenza di Zaniolo non si è minimamente avvertita, anzi: la squadra è sembrata più sciolta nello sviluppo dell’azione e il faraone ha subito garantito maggiore incisività sotto porta, risultando tra i migliori in campo.

Ma le maggiori sorprese della giornata sono arrivate nei posticipi, con le debacle delle due milanesi.Quasi incredibile lo stop dei nerazzurri in casa con l’Empoli.

La partita è stata condizionata dalla prematura (ma giusta) espulsione di Skriniar, che evidentemente, in questo momento, non è nelle migliori condizioni psicologiche; ma soprattutto, alcune incomprensibili scelte di Inzaghi hanno spianato la strada al successo dei toscani.

Ancor peggio è andata al Milan, chiaramente in crisi nera. Dopo la sconfitta in Supercoppa è arrivato il tracollo dell’Olimpico contro una splendida Lazio, capace di imporre il proprio gioco per tutti i 90 minuti.

Se la lotta per lo scudetto appare a questo punto irrimediabilmente segnata, la corsa alla Champions League è apertissima, con tre posti da assegnare tra le cinque attuali pretendenti.

A cura di Diego De Mattia

Seguici sui social da qui

Puoi condividere qui l'articolo