Il punto sulla serie A: Inter e Milan in porto, Juve che Caporetto! Roma, all-in a Budapest!
La Roma perde anche a Firenze e certifica la pochezza del suo cammino in campionato: la finale dì Budapest rappresenta l’ultima – anche se prestigiosa – spiaggia per risollevare il destino di questa stagione e, probabilmente, salvare la panchina di Mourinho.
Quattro punti nelle ultime 7 partite dei giallorossi, che vincendo l’ultima gara possono al massimo replicare i 63 punti di un anno fa: davvero poco per un club che spende molto più di Napoli e Lazio.
Gli uomini di Mou hanno approcciato bene il match, andando in vantaggio e sfiorando almeno tre volte il raddoppio. Nella ripresa hanno inspiegabilmente cambiato copione, tornando al catenaccio che tanto piace al suo mister e che alcune volte ha dato soddisfazioni.
La viola non ha fatto grandissime cose, ma ha potuto riversarsi in massa nell’area avversaria, trovando nel finale – tra l’85’ e l’88’ – i due gol (il primo quantomeno da rivedere al Var per una spinta in area di Mandragora ai danni di Missori) con cui ha ribaltato la gara. Un ottimo modo per congedarsi dai propri tifosi e preparare la finale di Conference

Bellissima partita a San Siro e spettacolo di gol ed emozioni tra Inter e Atalanta. I nerazzurri – sull’onda dell’entusiasmo per la vittoria in coppa Italia – hanno spaccato il match nei primi tre minuti, segnando due gol con Lukaku e Barella, per poi sfiorarne altri.
I bergamaschi hanno provato a reagire e sono tornati in partita con Pasalic, ma nella ripresa gli uomini di Inzaghi non hanno mai sofferto, certificando la vittoria – che vale un posto in Champions – con Lautaro.
In chiusura il fantastico quanto inutile gol di Muriel. Ora l’Inter è attesa in finale dal City, per un appuntamento che sembra proibitivo sulla carta, ma che i nerazzurri – apparsi in magnifica forma – si giocheranno alla morte, come ha dichiarato anche Onana.
La Lazio blinda il secondo posto grazie a un altro gol allo scadere di Milinkovic-Savic, con cui batte la Cremonese, dopo averne subito la momentanea rimonta.
Doppietta per il serbo, che forse si congeda così dal proprio pubblico. Un Napoli svagato subisce la rimonta del Bologna dopo essere stato avanti di due gol (ovviamente del solito Osimhen).
I campioni sembra vogliano a tutti i costi rovinarsi la festa scudetto, soprattutto fuori dal campo, con le defezioni ormai certe di Spalletti, Giuntoli, e forse diversi protagonisti di questa fantastica stagione (tra cui, si dice, lo stesso campione nigeriano).
Il Milan sbanca lo Stadium e si assicura l’ultimo posto Champions. Partita bruttina, giocata a ritmi blandi da entrambe le compagini, vinta con merito dai rossoneri, che hanno trovato il gol vittoria con un bellissimo cabezazo di Giroud.

Per la Juve, che era partita con tre punte ma è stata capace di costruire una sola palla gol, allo scadere – su calcio d’angolo – un mesto congedo dal proprio pubblico in una stagione che solo Allegri ha il coraggio di definire positiva (perdipiù reclamando torti arbitrali…): 17 sconfitte, eliminata subito in Champions (in un girone non certo irresistibile), eliminata in Coppa Italia e in Europa League, in questo momento non sarebbe certa di essere tra le prime quattro neanche se le venissero restituiti i 10 punti di penalizzazione. E i problemi, come sappiamo, sono ben lungi dall’essere terminati.
Le maggiori emozioni della giornata si sono vissute sui campi dove si lottava per la salvezza, negli incroci con i club in gara per l’ottavo posto (che a questo punto varrà certamente un posto in Conference League).
È incredibile, a nostro avviso, che la Lega non abbia optato per la contemporaneità di questi match. Lo Spezia è naufragato al cospetto del Toro, che ne ha fatti addirittura 4.
Sconfitta resa un po’ meno amara dal pari in extremis dell’Empoli a Verona: gli scaligeri buttano via la vittoria ma incassano un punto che vale almeno l’aggancio ai liguri.
Queste due squadre si giocheranno la salvezza nell’ultima giornata (e forse in uno spareggio, se dovessero terminare a pari punti).

È salvo invece il Lecce di Baroni, che vince una partita incredibile al 98’ e cancella i sogni europei del Monza.
Protagonista in negativo Gytkiaer, l’uomo che aveva siglato i gol-promozione e la prima storica vittoria in A (contro la Juve): prima fallisce un rigore all’80’, poi regala quello decisivo ai salentini per un ingenuo mani.
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A cura di Diego De Mattia
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