Il punto sulla serie A: Inter e Juve si staccano, crolla il Milan! Bene Napoli e Roma, Lazio ko dalla sorpresa Bologna

Vincono sia Inter che Juve, ma la distanza tra loro appare ben più evidente dei due punti che le separano.

Il Milan, che sembrava avere un turno favorevole, cade in casa e si stacca dal duo di testa. Vincono Napoli e Roma (ma che sofferenza!).

Cade la Lazio: domenica derby di consolazione per le romane.

L’Inter vince a Bergamo e si conferma capolista solitaria. Gara dai diversi volti, vinta però con merito dai nerazzurri.

Dopo una mezz’ora interlocutoria, una gran giocata sull’asse Chalanoglu-Darmian provoca il rigore che spezza l’equilibrio.

Da quel momento l’Inter sale in cattedra, sfiora più volte il raddoppio, e lo trova infine con una perla di Lautaro al 59’.

Sembra finita, ma neanche due minuti dopo Scamacca, innescato da Lookman (che però conquista palla con un evidente fallo, non ravvisato da Sozza) accorcia sull’1-2.

A quel punto inizia un’altra partita, la capolista arretra troppo il baricentro e la Dea spinge creando diverse occasioni, ma senza riuscire a trovare il pari.

Per l’Inter un successo di importanza capitale, che certifica l’attuale superiorità sulle altre contendenti.

Una Roma con poche idee ma tanto cuore (e un po’ di buona sorte) ribalta il Lecce nel recupero di una partita che sembrava ormai persa.

I giallorossi partono bene, avrebbero un rigore per portarsi avanti ma Lukaku lo sbaglia, e per 20’ schiacciano i salentini.

Col passar dei minuti però i pugliesi prendono coraggio e campo, e spaventano Rui Patricio. Nella ripresa il copione è lo stesso, la Roma è inconcludente, il Lecce controlla bene e al 74’ su contropiede orchestrato da Banda, Almqvist va in gol.

A quel punto Mourinho manda in campo Azmoun, Sanches, Belotti e Zalewski ma sono ancora i pugliesi ad avere gli argomenti migliori, e sfiorano due volte il raddoppio.

Nel recupero però l’incredibile rovescio: prima Azmoun, poi Lukaku la ribaltano, cambiando probabilmente anche le sorti di un allenatore sempre più discusso.

In settimana Mou era tornato ancora a lamentarsi con la Lega, per un calendario a suo dire sfavorevole, e con il suo stesso club. È superfluo fargli presente che, se la Lazio gioca di martedì (e quindi disporrà di due giorni di riposo in più prima del derby) lo deve al fatto di essersi qualificata in Champions, traguardo che la Roma sogna da anni.

Quanto alle reiterate frecciate alla società, torniamo a segnalare che ha a disposizione il terzo budget della serie A (102 milioni, più di Fiorentina e Atalanta assieme) e in classifica è preceduto dal Bologna (20 milioni di monte ingaggi) tra le altre.

La Juve vince anche a Firenze e si conferma seconda. I bianconeri segnano in avvio, al primo e unico affondo della partita, e poi difendono per 90’ arroccati nella propria area, con un catenaccio degno del miglior Nereo Rocco.

I viola fanno tanto gioco, ma pochissime conclusioni degne di nota. Peraltro Italiano ha molte colpe per una formazione rivoluzionata (era proprio il caso di fare esperimenti?) e per i cambi tardivi. Quanto alla Juve, un calcio d’altri tempi che non piace neanche a molti dei suoi tifosi, ma finché vince ha ragione Allegri.

Il Milan cade clamorosamente in casa contro l’Udinese, che non aveva mai vinto in questo campionato, e sprofonda a -6 dall’Inter. Pioli è ormai passato da “on fire” a “sulla graticola” e molti tifosi ne chiedono l’allontanamento.

Male l’esperimento delle due punte centrali Giroud – Jovic, peggio ancora la ripresa con Okafor e poi Romero.

I friulani hanno vinto peraltro grazie a un rigore discutibile, su cui il Var è rimasto silente. Poi una serie di assalti sterili al fortino di Cioffi, con un paio di buone occasioni solo nel finale, ma gli avanti rossoneri restano a secco, perdipiù proprio nella giornata in cui Colombo, in prestito al Monza, segna una doppietta.

La Lazio perde a Bologna e continua il suo cammino fatto di alti e bassi. Dopo un avvio promettente, i biancocelesti si sono progressivamente spenti, fino a subire il gol decisivo di Ferguson in avvio di ripresa.

Anche la reazione è risultata inconsistente e il successo finale dei felsinei è sicuramente meritato: gli uomini di Motta salgono al sesto posto solitario, sicuramente la sorpresa più bella di questa prima parte di campionato.

Il Napoli vince abbastanza agevolmente a Salerno per 2-0. Gara indirizzata già in avvio con il gol di Raspadori (ancora decisivo), molto contestato dai granata per un offside all’inizio dell’azione, omesso dal guardalinee (il Var non è potuto intervenire perché i granata avevano recuperato momentaneamente la palla).

I partenopei hanno dominato la scena sfiorando a più riprese il raddoppio, e trovandolo infine con Elmas.

Il Cagliari batte il Genoa e vince la sua seconda di fila. Succede tutto nella ripresa: apre Viola, pareggia il solito Gudmundsson, chiude i conti Zappa. Il “Casteddu”, che appena due settimane fa sembrava già condannato, ha sempre più l’anima e la grinta del suo mister, Claudio Ranieri.

Il Monza sbanca Verona grazie a un super Colombo: i brianzoli sono ormai una realtà consolidata del nostro campionato.

Il Frosinone, reduce dalla vittoria in coppa Italia a Torino, si rilancia anche in campionato battendo l’Empoli, anche se nel finale rischia di subire un’altra rimonta, dopo quella di Cagliari.

Il Toro di Juric batte il Sassuolo (sempre più in difficoltà) ma non spegne polemiche e contestazioni

A cura di Diego De Mattia

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