Il punto sulla serie A: Il Milan sbanca il Maradona! Crolla l’Inter, bene le romane
Impresa del Milan che sbanca il Maradona con un pazzesco 4-0. La compagine di Spalletti aveva incassato solo 16 gol finora, e non ne prendeva 4 in un match da ben 5 anni.
Ha pesato più del previsto l’assenza di Osimhen, non solo in fase realizzativa ma anche nella costruzione del gioco; ma soprattutto hanno pesato le differenti motivazioni. Si è finalmente rivisto il Milan stellare di un anno fa, e non è un caso che ciò sia coinciso con il ritorno alla difesa a 4, che ha consentito ai rossoneri di prendere possesso del centrocampo con Tonali, Bennacer e Krunic.

Un Diaz ispiratissimo e un Leao finalmente sui suoi standard hanno fatto il resto. Vedremo tra 10 giorni, nella sfida di coppa, quanto peserà questo risultato nella testa dei napoletani, che sicuramente da oggi hanno qualche certezza in meno.
L’Inter perde per la decima volta (terza consecutiva) in questo campionato, e precipita in un baratro che sembra non avere fondo. Incapace di imparare dai propri errori, Inzaghi è inevitabilmente il principale imputato di questa debacle, e probabilmente soltanto i problemi di bilancio dell’Inter gli consentono di restare al timone.
Sabato è andata in scena una sintesi dei fallimenti di questa squadra: Correa in campo 62’, della sua presenza ci siamo accorti solo quando è stato sostituito; Lukaku che si divora gol che qualunque dilettante realizzerebbe anche bendato, Dzeko mandato in campo solo a 12’ dalla fine; il solito modulo che non cambia mai, con la difesa a tre immutabile, salvo poi mandare Acerbi a fare il centravanti nel finale.
Ma tutta la squadra è ormai demotivata, scarica, poco incline a lottare compatta, tra partenti ormai sicuri e contratti difficili da rinnovare, e con gli impegni nelle coppe alle porte si sta perdendo di vista l’obiettivo minimo del quarto posto.

Bisogna comunque rendere merito alla Fiorentina di Italiano, alla quinta vittoria di fila: se la rincorsa non fosse iniziata cosi tardi, ora potrebbe coltivare ben altre ambizioni.
Convincente vittoria della Lazio a Monza e secondo posto blindato. Diciassettesimo clean sheet degli uomini di Sarri che si sbarazzano degli avversari con una facilità disarmante, andando a segno con Pedro e poi raddoppiando con una punizione di Milinkovic.
La Roma ritrova i 3 punti contro la Samp con una partita tutt’altro che semplice, diversamente da come sembra dire il rotondo 3-0 finale.
Una grossa mano gliel’ha data Irrati (insieme al VAR Chiffi, inspiegabilmente impiegato dopo il disastro di Inter-Juve nel turno precedente) che ha lasciato i doriani in 10 per due falli veniali (il primo addirittura inesistente) di Murillo, ma soprattutto ha graziato due volte Abraham nei primi minuti di gioco, risparmiandogli un rosso apparso quantomai evidente.
Per il resto, consueta partita d’attesa dei giallorossi, illuminata dalle invenzioni di Matic che assiste ben tre volte Wijnaldum, che, da par suo, capitalizza con un gol, un palo e un rigore procurato: il massimo della vita, in attesa di tempi (e gioco) migliori.

La Juve vince con il solito risicato 1-0, frutto di una partita con pochissime emozioni, che fa sempre felice il suo allenatore; ma le recenti dichiarazioni di Ceferin fanno presagire, semmai ve ne fosse stato bisogno, che il destino dei bianconeri sarà lontano dalle competizioni europee per i prossimi tempi.
La sconfitta del Verona fa felici Salernitana e Spezia, che si dividono la posta in palio in un match che comunque entrambe hanno giocato per vincere. L’Atalanta continua ad avvicinarsi a fari spenti al quarto posto. Gasperini inserisce Hojlund solo a mezz’ora dalla fine, ma il danese è ancora una volta decisivo con uno strappo di rara potenza ed efficacia.
L’Empoli torna alla vittoria dopo 8 partite e lo fa con il risultato di 1-0 con cui ha ottenuto 6 dei suoi 7 successi. Tra Sassuolo e Torino bella partita, tante emozioni, gol buoni e altri annullati per fuorigioco: alla fine un pari che accontenta entrambi
A cura di Diego De Mattia
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