Il punto sulla serie A: E’ bagarre-champions con lo stop di Roma e Milan. Vincono Lazio, Inter e Juve!
Turno infrasettimanale con diverse sorprese, consuete polemiche e il ritorno al gol di alcuni protagonisti che sembravano smarriti.
Il Milan, che già all’andata aveva lasciato due punti a Cremona, viene fermato sul pari dai grigiorossi anche al ritorno.
Abbiamo già commentato altre volte i nefasti esiti del turnover di Pioli, e ci sembra stucchevole tornare su questi temi. L’ulteriore paradosso è che sabato, nella sfida con la Lazio – decisiva a questo punto – il tecnico rossonero sarà costretto a schierare l’undici titolare, a quattro giorni dal derby di semifinale di champions.

La Juve batte il Lecce e rivede i tre punti dopo oltre un mese, seppur con una gara molto sofferta, in cui i salentini hanno avuto molte chances per pareggiare. Torna al gol dopo un lunghissimo digiuno Vlahovic.
La Lazio risponde ai bianconeri superando il Sassuolo e conservando il secondo posto, grazie a una gara dominata nel primo tempo e controllata nel secondo.
I biancocelesti affronteranno in pole position questa volata finale, con l’aiuto di un calendario “morbido”, almeno sulla carta, dopo il Milan.
La Roma inciampa anche a Monza, dove, con una formazione decimata dagli infortuni, raccoglie solo un punto.
Dopo un avvio sprint dei padroni di casa, i giallorossi hanno preso il sopravvento, trovando il vantaggio grazie a El Sharawy, abile a sfruttare una leggerezza di Di Gregorio.
Da quel momento però, come spesso le accade, il match è scivolato via dal controllo della Roma, che ha subito il pareggio in chiusura di tempo.
Nella ripresa ancora Monza vicino al gol e ritmi sopiti fino all’emozionante finale, in cui entrambe le squadre hanno avuto la palla della vittoria nel recupero, ma non l’hanno sfruttata.
Nel post gara, il solito Mou a tenere banco, con il repertorio completo di doglianze, accuse e recriminazioni.

Immancabile, ovviamente, come in tutte le occasioni in cui la Roma non vince, l’arbitro; “il peggiore della mia vita, dal punto di vista tecnico ma anche umano…”.
Ha aggiunto di essere andato via prima del tempo per evitare l’espulsione, che non gli avrebbe permesso di essere in panchina sabato contro l’Inter: peccato che queste sue parole lo espongano seriamente a una più che probabile squalifica.
E poi la rosa, ancora una volta definita non all’altezza di lottare per i primi posti. E infine anche contro la società, incapace di avere peso politico a certi livelli.
Tutto insomma, tranne parlare di un campionato chiaramente deficitario, in cui – se la Roma può ancora sperare di essere tra le prime 4 – lo deve esclusivamente alle debacle e alle vicissitudini di Milan, Inter e Juve.
L’Inter travolge il Verona in una partita senza storia e ritrova il quarto posto solitario. Torna al gol (e che gol!) Chalanoglu, e soprattutto Dzeko, che fa doppietta, come pure Lautaro.

Al terzetto delle quinte di aggiunge l’Atalanta, che vince ancora e adesso non si può più considerare una outsider. Anche a Bergamo un ritorno al gol eccellente: Muriel, che tanto era mancato in questa stagione travagliata.
Tra Fiorentina e Salernitana pirotecnico 3-3 e ancora grande protagonista Dia: l’uomo che domenica aveva fermato la festa del Napoli ne fa addirittura tre, confermandosi un elemento di notevole spessore per il nostro campionato.
Il Toro vince a Genova contro la Samp, ma fa notizia solo l’esultanza scomposta di Pellegri.
A cura di Diego De Mattia
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