Dopo ‘Spectre’ Alessandro Cremona torna al cinema internazionale

In seguito al successo di Spectre l’attore torna al cinema con tre nuove produzioni internazionali tra cui “Padre Pio” di Abel Ferrara, “Mafia Mamma” di Catherine Hardwicke e “Ferrari” di Michael Mann.

Dopo aver interpretato l’antagonista “Marco Sciarra”, nell’opening sequence ambientata a Città del Messico del 24esimo film della saga bondiana, “Spectre – 007”, diretto dal premio Oscar Sam Mendes, Alessandro Cremona torna ancora una volta a calcare set stellari nel ruolo di altri villains.
Artista eclettico che nella sua carriera ha dimostrato possedere molteplici talenti destreggiandosi tra: cinema, che vede la sua partecipazione in numerose pellicole accanto a celebri registi come nel film “Nirvana” diretto da Salvatores che costituisce il suo debutto cinematografico, “Malena” di Tornatore, “Medici – Masters of Florence” di Sergio Mimica Gezzan, “Romulus” di Matteo Rovere, “Si vive una volta sola” di Carlo Verdone e tanti altri ancora;

Web fiction della RSI, Radiotelevisione svizzera italiana, con “Arthur 2”, diretto da Nick Rusconi e Chloe De Souza; pubblicità, tra le quali ricordiamo lo spot “Never too much” per Bulgari, diretto da Johan Renck, “Foxy e i piccoli colpi di genio”, diretto da Peter Lydon;

Cortometraggi tra i quali “Non può” con la regia di Luca Vecchi, “La scoperta del sapore vero” per Amaro Montenegro, con la regia dei “Cric”, Clemente De Muro e Davide Mardegan;

Teatro, in cui inizia a muoversi fin da giovanissimo oltre che in veste d’attore come in “Mia moglie è una strega” e “Vetri rotti” con la regia di Armando Pugliese e “Datemi tre caravelle” di Gianni Quaranta, in quelle di amministratore di compagnia, aiuto scenografo, rappresentante di compagnia all’estero con la compagnia di produzioni teatrali internazionali “Palchetto Stage”, fino ad essere il frontman della “Sciarra’s band” con la quale ha avviato un progetto musicale, dimostrando notevoli abilità canore.
Lo vedremo a breve sugli schermi, affiancato da registi e attori di rilievo, in nuovi avvincenti ruoli come quello del commissario “Bruno Bevere” in “Padre Pio” di Abel Ferrara, con protagonista Shia LaBeouf nel ruolo del Santo di Pietralcina, in concorso lo scorso settembre a Venezia nella sezione “Giornate degli autori”.

Un film che narra, attraverso i tormenti interiori del Santo, gli scontri politici tra i socialisti e i possidenti terrieri di San Giovanni Rotondo, culminati poi con il famoso eccidio avvenuto nell’ottobre del 1920 e di cui Bevere fu tra i principali responsabili; nel ruolo di un killer affiliato a una delle famiglie malavitose del film “Mafia Mamma” di Catherine Hardwicke con Toni Collette e Monica Bellucci.

Una esilarante commedia incentrata sulle vicende di Kristin (interpretata dalla Collette) che eredita dal nonno, boss di una famiglia mafiosa, il suo impero criminale e si troverà a dover gestire i suoi loschi affari.

Infine, lo troviamo a rivestire i panni di un informatore di Enzo Ferrari nell’omonimo film di Michael Mann, con Adam Driver, Penelope Cruz e Shailene Woodley, che narra le vicende del fondatore dell’impero automobilistico italiano.

Non poteva certamente mancare all’appello il suo ritorno al suo primo amore, il teatro, nel “Teatro di Villa Lazzaroni” di Roma che lo ospiterà il 10 dicembre con “I Mohamed”, nel ruolo di un padre di una famiglia tutt’altro che perfetta.

Una commedia assurda che, attraverso dialoghi paradossali e amare confessioni, sottolinea l’incomprensibilità e incomunicabilità della famiglia e del mondo.
Un film nella realtà la sua vita, costellata da tantissime vicende ed esperienze, che lo ha consacrato non solo come “cattivone” internazionale, bensì come un performer poliedrico in grado di dare prova di svariate qualità artistiche e abilità fisiche, dovendosi spesso misurare in lotte e combattimenti, nonché di una sensibilità e profondo interesse verso la vita e l’uomo nelle sue molteplici sfaccettature fin da tenera età, capace di impersonare i personaggi più disparati, cogliendone ogni aspetto, pregio e difetto, appassionandoci e facendoci affezionare a lui e alle loro storie e che lo hanno portato a fare del mestiere dell’attore un gioco che non ha mai più abbandonato

Contenuto Redazionale di Carlotta Ruberto

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