Delocalizzazioni crudeli: Wartsila reclama i motori, blocco degli operai:”Non usciranno”

Wärtsila Italia S.p.A è il più grande produttore di ‘motori navali’ del gruppo finlandese Wärtsilä con sede e stabilimento industriale a San Dorligo della Valle in provincia di Trieste, nata con l’acquisizione della ‘Grandi Motori Trieste’ nel 1997

Ebbene a seguito delle intenzioni di Wartsila di trasferire sei motori costruiti a Trieste per il futuro inserimento di un gruppo giapponese , e del licenziamento di 450 operai, il fronte dei lavoratori si e’ compattato, non accettando che gli stessi uscissero dallo stabilimento.

Sono quindi circa 700 le persone convenute al presidio dei lavoratori della Wartsila di Trieste in piazza della Borsa, organizzato con l’appoggio dei sindacati, in occasione dello sciopero di 8 ore indetto in tutti gli impianti del Gruppo in Italia (Genova, Napoli, Taranto e Cuneo), mentre si e’ aperto un dialogo con la Prefettura a seguito del blocco dei cancelli dello stabilimento

Tutto e’ nato dall’annuncio, ad inizio agosto, dell’azienda finlandese sulla cessazione della produzione dei motori navali nello stabilimento di Trieste, con il conseguente licenziamento di 450 persone, circa metà degli occupati dell’impianto.  

Continuano quindi le delocalizzazione selvagge nel nostro paese, a danno di lavoratori e territori e di cui nessuno vuole parlare, soprattutto in campagna elettorale, ma che sono state agevolate dalla legislazione italiana delle ultime due decadi, con evidenti responsabilita’ della politica

La redazione

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