Caos a Tirana: un tifoso della Roma ha rischiato la vita nella curva olandese [VIDEO]
Dall’inviato Cristian Coppotelli
Il caos biglietti ha provocato tanti disagi e grandi rischi per l’incolumita’ dei tifosi nello stadio “Air Albania” di Tirana, tirato a lucido per la finale di Conference League tra Roma e Feyenoord

La Uefa infatti, avendo aperto alla vendita diretta dei tickets, senza cioe’ alcuna distinzione tra settori ne tantomeno tra nazionalita’ degli acquirenti, non ha minimamente considerato che molti supporters si potessero ritrovare “nella curva sbagliata”, come poi successo.
E per la verita’ numerosi tifosi, una volta acquistato il tanto esclusivo biglietto, avevano subito sollevato il problema di ordine pubblico e ,peraltro, molti giorni prima dell’evento, ma le risposte dell’ Uefa, sempre attraverso comunicazioni via e.mail, erano state a dir poco lapidarie:”Non possiamo operare un cambio, il suo biglietto risulta essere in una zona neutra”.

Peccato che , come ben sa chi e’ stato a Tirana, la curva nord si e’ rivelata quasi interamanete occupata dagli ultras del Feyenoord mentre quella sud dai tifosi giunti dalla capitale insieme ad un buon numero di albanesi di fede giallorossa
Proprio da questo equivoco, e dalla cattiva organizzazione dell’Uefa, sono nati numerosi tafferugli all’interno dell’impianto albanese tra cui quello, drammatico, ripreso in questo video da una testata giornalistica locale: un tifoso della Roma, costretto a guardare la partita in curva nord insieme a pochi altri, esulta al goal di Zaniolo venendo pesantemente aggredito e picchiato da almeno 10 teppisti del feyenoord.
Si vede chiaramente, nelle immagini a nostra disposizione, che il ragazzo si accascia a terra dopo il primo colpo ricevuto ma, nonostante questo, il gruppo infierisce saltandogli sopra e prendendolo a calci e pugni
Il tifoso , riferiscono fonti pervenute direttamente alla nosta redazione, e’ stato poi trasportato di urgenza all’ospedale centrale di Tirana in stato di semi-coscienza e, ad oggi, non sono note le sue condizioni cliniche.

Gli aggressori, tutti chiaramente di nazionalita’ olandese , non sono neppure stati identificati dalla polizia locale ed hanno continuato tranquillamente a vedere la partita.
A questo punto noi ci chiediamo anche, visto che lo stadio albanese e’ di recente costruzione e dotato di ogni comfort, come sia possibile che non vi sia stato un impianto di video controller che potesse identificare gli aggressori e assicurarli alla giustizia prima della fine del match.
In una finale targata Uefa questo tipo di disorganizzazione, ma soprattutto queste aggressioni – avvenute sotto gli occhi di tutti ed all’interno dell’impianto sportivo- non possono essere tollerate

Puoi seguirci su fb con un like qui