Articolo quinto, chi ha i soldi ha vinto: le pazzie di Berlusconi per la A del Monza
E’ un caldo settembre del 2018 e Galliani, tifosissimo del Monza sin da piccolo grazie alla madre che lo portava al vecchio stadio Sada, e’ informatissimo sulla famiglia Colombo che e’ in procinto di cedere il club di serie C ad una cordata americana. Lo dice all’amico Silvio durante una cena e la risposta e’ quella solita: «Adriano, vai e fammi sapere». All’acquisto si arriva in poco tempo per 3 milioni di euro ed e’ lì che inizia la vera e propria svolta per la storia del Monza calcio, con valigione pieno di soldi del suo presidente annesso, ovviamente.

La squadra pero’ non ingrana subito e la prima stagione finisce con la sconfitta nella finale di Coppa Italia per mano della piccola Viterbese e con l’eliminazione ai playoff, in campionato, per “colpa” dell’Imolese così, al secondo anno, il mercato esplode: se prima erano arrivati giocatori di B, ora il Monza accoglie uomini dalla A: l’ex Milan Paletta, con Sampirisi, Bellusci e Rigoni e l’aggiunta di Machin dal Pescara, Dany Mota dalla Juventus e Morosini dal Südtirol a gennaio.

A questo livello il campionato e’ una passeggiata ed infatti il Monza, guidato da Brocchi, arriva all’interruzione per pandemia con ben 16 punti di vantaggio sulla seconda, strappando l’automatica promozione in B. Il successivo aumento di capitale di 900mila euro ora e’ d’obbligo e seguiranno altri versamenti per 560mila euro, oltre ad un ulteriore finanziamento soci da 800mila.
L’anno seguente si lascia ? macche’ si raddoppia, si triplica ! Vengono versati per ricapitalizzare altri 25 milioni complessivi, in particolare a causa del rosso di bilancio dipeso da costi quadrupli rispetto ai pochi ricavi ma si punta decisi alla serie A con un mercato faraonico: «Quando ho paura che mi sgridi per aver speso troppo, Berlusconi mi chiede: “Adriano, come facciamo a rinforzare ancora?”», dice il fido Adriano dopo l’ennesimo acquisto.

Arrivano quindi due top per la categoria: Gytkjaer e Maric, entrambi capocannonieri in Polonia e Croazia, oltre a giovani super come Bettella e Di Gregorio. Si batte poi la concorrenza di mezza serie A per Carlos Augusto, nazionale U21 brasiliano e si prendono Barberis, Donati e Barillà che scendono dalla serie A ed infine il botto: Boateng e Balotelli, due dal curriculum importante. A gennaio poi arriva Diaw dal Pordenone, fino a quel momento bomber del torneo cadetto. Nel frattempo, nell’ estate del 2021, il rosso di bilancio sale dai 26 milioni del 2020 alla cifra monstre di 31 milioni, ma, come sempre, ricapitalizza il presidente. La serie A, pero’, sfuma in semifinale di playoff per opera del “povero” Cittadella, con Balotelli e Boateng che deludono, come deludono e piangono le casse, con 70 milioni sfumati sin’ora per stare ancora a soffrire in serie B
Il quarto anno, finalmente, è quello giusto per la tanto attesa promozione in serie A: Il mercato è importante, certo, ma stavolta si azzecca il manico con la vecchia bandiera rossonera Stroppa e poi 4,5 milioni per Maric, 2,3 per Dany Mota, 4 per Carlos Augusto e Machin e 3,5 per riscattare Diaw.
Fra l’estate 2021 e il gennaio 2022 arrivano anche Ciurria dal Pordenone, Caldirola dal Benevento, Marrone e Molina dal Crotone, Mazzitelli dal Sassuolo, Vignato dal Chievo, Mancuso dall’Empoli, Valoti dalla Spal, Pedro Pereira dal Benfica, Favilli dal Genoa e lo svincolato Gaston Ramirez: giocatori di esperienza e dal profilo importante che portano Berlusconi e Galliani finalmente in serie A , anche se attraverso i sofferti playoff , dopo il brivido del finale di stagione chiuso sorprendentemente fuori dalle prime due.
Ora tutti, ma proprio tutti, aspettano il mercato del “presidente dei presidenti” per la storica sfida in A che , non dubitiamo, per il cavaliere dovra’ essere ancor piu’ “sorprendente”, a colpi di soldi nel valigione, si intende

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