“Abbiamo fatto sesso in auto”: Uno studente denuncia la preside a Roma
“Lei mi convocava a scuola fuori dall’orario delle lezioni, mi chiedeva cosa dovesse indossare il giorno dopo. Abbiamo avuto un rapporto sessuale in macchina in un parcheggio sotto i palazzi. A un certo punto non sapevo più come uscirne, non riuscivo a troncare. E la situazione mi è sfuggita di mano”.
Questo e’ il racconto di Marco (nome di fantasia), 18anni, studente del liceo Montale di Roma, che racconta la storia di sesso con la Dott.ssa Sabrina Quaresima, 50 anni, preside dell’ istituto.
Il tutto e’ stato rivelato dopo un’ ispezione dell’Ufficio scolastico del Lazio dopo una segnalazione, e potra’ presto sfociare in un immediato licenziamento della dirigente.

I primi contatti ci sarebbero stati gia’ alla fine dello scorso anno, durante l’ occupazione degli studenti, con la dirigente che aveva iniziato ad intrattenere con il ragazzo una corrispondenza via e.mail e poi su WhatsApp.
“Mi chiedeva consiglio su cosa indossare oppure cosa stessi guardando in tv. Poi le proposte piccanti sono diventate sempre più frequenti : un abbraccio, una carezza sui capelli”, racconta il giovane.
Poi quel messaggio chiaro , diretto : “Se ti do un indirizzo, mi raggiungi ?”
“Il tempo di avvertire gli amici ed ero già in macchina a tutta velocita’ verso Roma est”.
I due, dichiara il giovane, si sarebbero appartati “sotto a dei palazzi” e lì, in macchina, avrebbero consumato un “rapporto sessuale completo”.
“Durante il rapporto e’ anche arrivata una chiamata del marito”, ha svelato dopo il giovane ai compagni.

La preside, contattata da La Repubblica, nega tutto con fermezza: “Ero a conoscenza delle voci messe in giro dal giovane, che comunque è maggiorenne”, sottolinea.
Nessun reato, quindi, sottintende la dirigente.
“È evidente che qualcuno non mi voglia qui a scuola. Le voci potrebbero partire da alcuni insegnanti e da due dirigenti da me destituiti qualche giorno fa, per tentare di mandarmi via proprio nell’anno della neo-immissione in ruolo”

Per gli studenti , ovviamente, la versione della preside non sta in piedi, per questo nelle scorse settimane sui muri della scuola sono comparse frasi allusive: “Il tuo silenzio parla per te”, “La laurea in pedagogia l’hai presa troppo seriamente”, “Chi sa deve agire”.
La presunta relazione tra i due, comunque, si sarebbe conclusa nel mese di febbraio non senza difficoltà: “Ad un certo punto non riuscivo a tagliare”, ha raccontato il ragazzo ai compagni di classe, che a loro volta l’hanno riportato ai bidelli.

Poi il giovane ha detto tutto ad una docente, infine è stato ricevuto dai vicepresidi, dai quali è tornato anche insieme ai suoi genitori.
Gli studenti del liceo linguistico, nel frattempo, hanno accusato la preside di aver ospitato in casa sua altri ragazzi, circostanza che si aggiunge ad una lunga lista di dettagli da verificare, come da verificare saranno le prove in possesso del ragazzo: “Lei ha preteso che io cancellassi dei messaggi davanti a lei, ma qualcosa ho tenuto”.

Prove grazie alle quali l’indagine in corso potrebbe avere presto una conclusione
La redazione
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